Sul sito turistico dell'Islanda si può registrare il proprio urlo per scaricare la tensione, verrà poi riprodotto nelle lande deserte dell'isola
Urlare può essere uno strumento terapeutico molto efficace per cacciare lo stress. Ne sono convinti i promotori di Looks Like You Need to Let It Out, un progetto islandese che permette alle persone di sfogarsi in paesaggi immensi.
Diciamocelo, il 2020 ci sta mettendo a dura prova i nostri nervi e allora, cosa c’è di meglio che gridare a squarciagola per liberarsi da frustrazioni e nervosismi? Il sito turistico islandese ha trovato un modo molto simpatico di farlo, senza alzarsi dal proprio divano.
In pratica sul sito web è possibile registrare il proprio urlo liberatore e Promote Island lo farò poi risuonare nei luoghi più deserti dell’isola con una serie di amplificatori gialli appositamente posizionati. L’iniziativa si chiama “Let it Out” e nasce a seguito di un sondaggio, da cui è emerso che il 42% degli intervistati ha dichiarato che le restrizioni per il Covid-19, li ha spinti a urlare per sfogarsi. Ed ecco arrivata questa operazione di marketing turistico.
“Hai vissuto molte cose quest’anno e sembra che tu abbia bisogno del posto perfetto per far uscire le tue frustrazioni. In un luogo grande, vasto e intatto. Sembra che tu abbia bisogno dell’Islanda”, si legge sul sito web del progetto.
“Registra il tuo grido e lo pubblicheremo negli splendidi spazi aperti dell’Islanda. E quando sei pronto, vieni a farlo uscire per davvero. Ti sentirai meglio, lo promettiamo”.
E così, persone da tutto il mondo stanno registrando le loro urla che racchiudono ansia repressa e il sito incoraggia poi a viaggiare da soli, una volta che le restrizioni saranno finite.“Urlare è uno strumento terapeutico che è stato sviluppato negli anni ’70 come un modo per rilasciare emozioni represse. Quello che non ci rendiamo conto è che la risposta psicologica al volerurlare illumina una parte del nostro cervello chiamata amigdala. Questa si attiva quando siamo in pericolo, qualcosa che tutti abbiamo sperimentato negli ultimi mesi”, spiega la terapista e consulente per la salute mentale, Zoë Aston.
“Parte dell’effetto benefico delle urla deriva dalla capacità di emettere un forte rumore in uno spazio ampio, aperto e indisturbato, ciò consente letteralmente all’amigdala di liberare lo stress immagazzinato e di andare avanti”, chiosa.
Il sito fornisce anche i consigli per urlo terapeutico efficace. Uno: valutate il tipo di grido che volete fare. Ognuno ha il suo stile: c’è chi spara a pieni polmoni, chi preferisce metterci delle parole, chi è soddisfatto di un bel sospiro. Due: poggiate i piedi leggermente divaricati, piegate appena le ginocchia e rilassate le spalle. Tre: immaginate un neonato che urla. Il suono viene dalla pancia e voi dovete fare lo stesso, prima di cominciare, può essere di aiuto posare le mani sulla pancia e fare alcuni respiri profondi.
Sono già stati istituiti trasmettitori in sette località dell’Islanda, tra cui la cascata di Skógarfoss, sotto il ghiacciaio Snæfellsjökull, sulla spiaggia di Rauðisandur nei fiordi occidentali e nell’isola di Víðey al largo della costa di Reykjavík. Un disclaimer sulla campagna ricorda ai partecipanti che mentre urlare può essere terapeutico, è solo “un punto di partenza. Se hai bisogno di supporto per la salute mentale, è indispensabile cercare un aiuto professionale”.
Allora siete pronti per l’urlo liberatore?
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Fonte: Looks like you need iceland
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