I grizzly dello Yellostone sono salvi grazie ad una sentenza che li protegge dalla folle idea di Trump di renderli prede dei cacciatori di trofei
I circa 700 orsi grizzly che si trovano nei parchi nazionali di Yellowstone e Grand Teton sono al sicuro, almeno per ora.
La corte d’appello federale di San Francisco ha infatti annullato la decisione di Donald Trump di offrire la possibilità ai cacciatori di trofei di uccidere questi animali.
Forse ricorderete che, poco dopo che il presidente entrò in carica, rimosse gli orsi grizzly dall’elenco delle specie in pericolo, il che significa che potevano essere cacciati. Fino al 2017, i grizzly erano nella lista protetta da oltre 40 anni ma l’amministrazione Trump decise che gli sforzi di conservazione avevano reintegrato con successo la popolazione degli orsi e che quindi non vi era più bisogno di proteggerli.
Ciò concretamente significava che il Parco Nazionale di Yellowstone era aperto ai cacciatori nel Wyoming, nel Montana e nell’Idaho. Una proposta folle, considerato che la popolazione di questi animali è limitata e risente anch’essa delle problematiche ambientali.
Wyoming e Idaho, per la prima volta in oltre 40 anni, avevano già annunciato cacce di grizzly che avrebbero permesso di uccidere fino a 23 orsi fuori dal Parco Nazionale di Yellowstone.
Gli ambientalisti e le tribù di nativi americani si sono battuti per far presente che i grizzly erano ancora a rischio, portando la questione in un tribunale federale del Montana. Nel settembre 2018, il tribunale ha deciso di vietare la caccia agli orsi grizzly di Yellowstone ma il Trump’s Fish and Wildlife Service non è arreso e ha fatto appello all’ordine del tribunale distrettuale.
Fortunatamente ora, la Ninth Circuit Court of Appeals (un tribunale federale che può prevalere sulle decisioni giudiziarie) ha stabilito che le azioni di Trump erano illegali e di fatto ha permesso agli orsi grizzly di essere nuovamente protetti ai sensi della legge sulle specie minacciate di estinzione. Ha respinto dunque l’appello, confermando la decisione del 2018.
La sentenza spiega che “è necessario aumentare la dimensione della popolazione per garantire la vitalità a lungo termine” e descrive l’orso grizzly come “un simbolo iconico del Rocky Mountain ovest“.
Andrea Zaccardi, avvocato senior presso il Center for Biological Diversity, ha commentato:
“Questa è una vittoria straordinaria per tutti coloro che hanno a cuore gli orsi grizzly di Yellowstone e per coloro che hanno lavorato per assicurarsi che siano protetti dalla Legge sulle specie in pericolo. I grizzly hanno ancora molta strada da fare prima del recupero. La caccia a questi splendidi animali nel parco nazionale più prezioso d’America non dovrebbe mai più essere un’opzione”.
I grizzly, almeno per ora, sono al sicuro. Speriamo che la caccia al trofeo venga il prima possibile del tutto abolita, in modo da salvaguardare anche tante altre specie animali in tutto il mondo.
Fonti: The spokesmen Review / Star Tribune
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