Microplastiche tra le nuove parole 2020 dell’Accademia della Crusca (insieme a quelle legate al coronavirus)

L'Accademia della Crusca inserisce microplastiche tra le parole nuove, insieme a coronavirus, droplet e distanziamento sociale

Microplastiche. Una parola che sentiamo purtroppo sentiamo ripetere sempre più spesso. Che la microplastica sia ormai ovunque è certo. E adesso è arrivata anche nella sezione parole nuove dell’Accademia della Crusca, che vi ha dedicato un’intera pagina.

Purtroppo il problema delle microplastiche ha raggiunto ogni angolo del pianeta. Avviato dall’uomo con la dispersione dei rifiuti nell’ambiente e soprattutto in mare, le microplastiche tornano indietro come un boomerang, finendo sulle nostre tavole e persino nell’acqua che beviamo.

Riconoscendone l’importanza l’Accademia della Crusca ha inserito il termine sia al singolare che al plurale all’interno della sezione “Parole nuove”, che ospita i termini entrati nell’uso comune.

Ecco la definizione data dall’Accademia:

“Particelle di materie plastiche di dimensioni tra 0,1 e 5000 micrometri prodotte come tali sotto forma di granuli o microsfere (microplastiche primarie) o risultanti dai processi di degradazione dei rifiuti di plastica di maggiori dimensioni (microplastiche secondarie)”.

Ed ecco l’etimologia: calco sull’inglese microplastic(s), composto dal confisso micro- ‘piccolo’ (dal greco mikrós ‘piccolo’) e dalla forma plurale del sostantivo plastic(s) ‘plastica (-che)’.

Secondo la Crusca, la prima attestazione in italiano risale al 2010 quando il termine venne usato sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 2/9/2010:

“Tendenze nella quantità, nella distribuzione e, se possibile, nella composizione di microparticelle (in particolare microplastiche (10.1.3). 10.2. Impatti dei rifiuti sulla vita marina” .

Invece la sua introduzione risale addirittura al 1990 ma spiega l’Accademia

“la sua progressiva diffusione, testimoniata dall’aumento delle occorrenze nella stampa, ha dei picchi in concomitanza di eventi e scoperte che contribuiscono a dare rilievo al problema dell’inquinamento delle acque (degli oceani, dei mari, ma poi anche dei fiumi e dei laghi) dovuto all’enorme quantità di questi residui”.

E’ soprattutto negli ultimi anni, nel periodo compreso tra il 2017 e il 2019, che microplastiche si afferma in maniera ancora più capillare. Da qui la decisione della Crusca di inserirlo tra le nuove parole a maggio 2020, proprio di recente.

Non solo microplastiche: anche coronavirus, distanziamento sociale e droplet 

L’Accademia della Cusca apre a nuove parole in questo 2020 dominato dal coronavirus. Non potevano di certo mancare i riferimenti alla pandemia, da droplet a distanziamento sociale, e chiaramente coronavirus.

Coronavirus: Ciascun virus appartenente a un gruppo di virus a RNA dall’aspetto simile a una corona, causa di malattie del sistema respiratorio nell’uomo e del sistema respiratorio e gastrointestinale negli animali; 2. Per antonomasia, il coronavirus denominato SARS-CoV-2 (acronimo dell’inglese Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2), responsabile dell’epidemia di polmonite atipica che ha colpito diverse zone del mondo tra la fine del 2019 e il 2020 e a cui l’Oms ha dato il nome ufficiale di COVID-19 (acronimo dell’inglese Coronavirus Disease 19); 3. Per estensione, la malattia respiratoria stessa causata dal SARS-CoV-2.

Distanziamento sociale: Il mettere distanza (fra le persone) all’interno della società al fine di ridurre il rischio di contagio.

Droplet: L’insieme di goccioline di saliva emesse dalla bocca quando si parla, si starnutisce o si tossisce, la cui grandezza può essere di 5 o più micron, responsabili della trasmissione di agenti patogeni come i virus. Per estensione: la distanza di sicurezza interpersonale (stimata 1,8 metri circa) da mantenere affinché le goccioline di saliva non arrivino alle persone circostanti.

Se supportate da un uso collettivo, protratto e diffuso, queste parole entreranno nei dizionari. Si tratta di neologismi che, seppur usati in questa prima metà del 2020, hanno bisogno di tempo per affermarsi. Precisa infatti la Crusca che è lo stesso uso a sancirne l’ingresso nel nostro vocabolario, in modo naturale:

Nella sezione dedicata alle parole nuove, l’Accademia della Crusca raccoglie:

  • parole di nuova formazione o prestiti da altre lingue
  • parole già circolanti ma assenti dai dizionari
  • parole già esistenti che ultimamente hanno subito un forte rilancio
  • parole già esistenti che hanno però assunto un nuovo significato.

Fonti di riferimento: Accademia della Crusca, Accademia della Crusca/Facebook

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