Un'investigazione accende i riflettori sulle scimmie della Tailandia, trattate come schiave e usate fino allo sfinimento per raccogliere il cocco
Incatenate, confinate in gabbie tanto anguste da non consentire neanche di girarsi e costrette a arrampicarsi sugli alberi per raccogliere ogni giorno fino a mille noci di cocco, destinate ai nostri supermercati. Un’investigazione della Peta ha acceso i riflettori sul terribile trattamento riservato alle scimmie della Tailandia, trattate come schiave.
Per questo, alcuni supermercati inglesi hanno già vietato il latte di cocco “Chaokoh”, dopo che il fornitore del marchio è stato coinvolto nella prima indagine sotto copertura di PETA Asia sull’uso delle scimmie nella raccolta delle noci di cocco tailandesi.
Vi avevamo già parlato del lato oscuro e terribile dell’industria delle noci di cocco, e ora questa nuova investigazione conferma questo orrore, oltre all’esistenza di vere e proprie scuole di addestramento per arrivare ad avere manodopera gratuita (e “lamentele” zero). Così, le scimmie passano le loro giornate a lavorare fino allo sfinimento.
Gli investigatori della Peta Asia hanno documentato scimmie incatenate – presumibilmente catturate illegalmente da cucciole – e costrette a arrampicarsi sulle palme. Quando non lavoravano come macchine, gli animali venivano tenuti legati, incatenati a vecchi pneumatici o confinati in gabbie appena più grandi dei loro corpi.
Nelle strutture, le scimmie hanno mostrato comportamenti ripetitivi e stereotipati, indicativi di stress estremo. Una scimmia in una gabbia sul pianale di un camion scuoteva ripetutamente la sua gabbia in un disperato e inutile tentativo di scappare,. Un’altra scimmia urlante su una corda cercava freneticamente di scappare da un gestore. Un investigatore ha appreso che se le scimmie provano a difendersi, i loro denti canini vengono addirittura rimossi.
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“A questi animali curiosi e altamente intelligenti viene negata la stimolazione mentale, la compagnia, la libertà e tutto ciò che renderebbe la loro vita degna di essere vissuta, il tutto per usarli per raccogliere noci di cocco”, afferma Ingrid Newkirk, presidente della PETA. “PETA crede che praticamente tutte le noci di cocco della Thailandia siano raccolte da scimmie maltrattate e chiede alle persone di acquistare prodotti di cocco che provengono da altrove”.
Fonte: Peta Asia