Il 1 luglio è stato registrato un nuovo distacco di una massa di roccia dal Monviso, dalla stessa parete nord da cui si era già staccata roccia e ghiaccio.
Non ce la fa a sopportare le temperature troppo elevate e la mancanza di piogge e si sta sgretolando: il Monviso, per noi italiani il “Re di Pietra”, cede e si sgretola.
In questi giorni si è infatti verificato un nuovo distacco dalla stessa parete nord da cui già a dicembre scorso si era staccata un’enorme massa di roccia, di ghiaccio e di neve a una quota di 3300 metri.
Anche la grande montagna delle Alpi piemontesi visibile da gran parte della Pianura padana, dalla quale nasce il Po, soffre, manco a dirlo, dei cambiamenti climatici.
L’anno scorso a sgretolarsi furono i Torrioni di Sucai, a due passi dal canalone Coolidge e già allora si misero in allerta gli esperti e da allora il Monviso è un sorvegliato speciale da parte dell’Arpa.
“Tenendo conto della quota e dell’esposizione del settore di parete crollato si può ipotizzare che, oltre alla fratturazione della roccia, la degradazione del permafrost abbia rivestito un ruolo determinante nell’innesco del processo”, dissero allora dall’Arpa.
Dopo il primo sopralluogo di gennaio, quando c’era ancora la neve, gli esperti sono tornati nella zona dei distacchi il 15 giugno scorso, ma “la velocità di degradazione di questa parete sta aumentando”, conclude Barbero, direttore del Dipartimento rischi naturali dell’Arpa.
Oggi al Monviso. Frana!
Posted by Gianfausto Seniga on Monday, June 29, 2020
Fonti: la Repubblica Torino / Arpa Piemonte
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