Paola Teti, 53 anni, è una delle pochissime marinaie italiane che ormai da circa 25 anni si è trasferita da Roma a Budoni per inseguire la sua passione
Paola Teti, 53 anni, è una delle pochissime marinaie italiane. Ormai da circa 25 anni ha deciso di trasformare la sua passione per il mare in una vera e propria professione diventando una skipper.
Paola viveva a Roma ma da diversi anni si è trasferita a Budoni in Sardegna seguendo il suo cuore che l’ha spinta dalla caotica e stressante capitale, prima in giro per il mondo e poi al suo approdo definitivo: il paradiso naturale sardo dove il mare la fa da padrone.
E’ proprio qui che Paola ha potuto trasformare la sua passione per il mare e le barche in una professione, la skipper, generalmente riservata al sesso maschile (le donne sono solo l’1-2% del milione e 250mila marinai del mondo).
La sua storia è veramente bellissima e sembra scritta dal destino. Quando Paola ha lasciato Roma, città per il suo sentire troppo caotica, ha deciso di viaggiare per il mondo, da qui le tante persone che ha incontrato l’hanno soprannominata la Vagabonda.
Il caso (o il destino che dir si voglia) la fa arrivare a Budoni dove conosce Mario che aveva una barca e indovinate un po’ come si chiamava? Vagabonda. Sembrava fatta proprio per lei e su quella barca Mario ha insegnato a Paola tutti i segreti del mare oltre che ad amare e ricercare la felicità nelle sue distese sconfinate.
Questa non poteva che essere anche una storia d’amore, quella che i due hanno condiviso fino a quando Mario è morto lasciando a Paola la sua barca in eredità.
“Mario mi ha trasmesso la voglia di ricercare la felicità, che in mare si traduce nel posto ideale per buttare l’ancora e godersi la natura circostante. Quando se n’è andato, avevo paura di navigare senza di lui. Ma anche in quel caso, la vita ti fa fare le conoscenze giuste: ho incontrato amici che mi hanno dato coraggio, stimolato e aiutato ad andare avanti e migliorato il mio stile di navigazione. Perché il mare ti insegna che non finisci mai di imparare. Conta solo accumulare esperienza”.
E’ così che Paola è diventata una delle poche marinaie italiane, ormai una istituzione a Porto Ottiolu, Comune di Budoni (vicino Olbia) dove vive all’interno del suo bialbero svedese del 1981.
Così sintetizza la sua avventura iniziata negli anni ‘90:
“Io penso che l’universo ti faccia arrivare le cose di cui ha bisogno o ciò che attrai col tuo spirito. A me ha fatto arrivare il mare. Mi è entrato dentro e mi ha donato soluzioni che altrimenti non avrei trovato”.
Un cambiamento che le è stato favorevole anche durante la pandemia, dato che la sua vita in solitaria nel mare non si è poi modificata molto a causa del coronavirus:
“Non l’ho proprio sentito. La mia vita è continuata come prima. Anzi, aveva in più quel brivido di essere tra i pochi privilegiati a non dover lottare per mantenere il proprio stile di vita”
E ne ha visti tanti di mari e di porti durante le sue avventure in barca ma la sua passione rimane la Sardegna (e come darle torto). Come racconta Paola:
“sono stata in America centrale, in Australia ma tra le tante terre che ho visitato è quella che energeticamente mi fa sentire meglio. Appena arrivi, l’acqua, le piante, le rocce, il territorio circostante ti fanno capire che lì c’è una storia millenaria. Te lo raccontano gli ulivi, i siti preistorici, le coste plasmate da onde e venti. In più, qui non c’è lo stress. Questa terra e i suoi abitanti ti donano solo vibrazioni positive. E così ti aiutano a riconnetterti con la giusta dimensione del vivere”.
Ora Paola sta riprendendo a lavorare dopo il lockdown con i turisti che accompagna a vedere le meraviglie locali con la sua barca:
“Quest’anno punterò soprattutto alle uscite giornaliere e alle minicrociere, perché le regole della Fase 2 permettono di ospitare solo persone dello stesso nucleo familiare (…) Il viaggio in mare ti aiuta a staccare la spina e a vedere le soluzioni ai tuoi problemi. Forse è il contatto con un elemento così diverso dalla terraferma ma sono convinta che aiuti a riconnetterti con il tuo intimo. In ogni caso, quando finisce ti senti ricaricato”
Paola si paga da vivere così e con il suo lavoro riesce a coprire i costi del posto e della manutenzione della sua barca. Una vita semplice ma intensa e soprattutto piena di tutto quello che le serve per essere felice, in primis l’ottimismo e la capacità di vedere sempre il lato positivo.
Un bellissimo esempio di come ogni persona, in qualsiasi periodo della propria vita, può cambiare rotta, seguire le proprie passioni e avere successo ma anche di come non esistano professioni da uomo o da donna e di come, a volte, la felicità si trovi in un posto lontano da dove siamo nati.
Fonte: Greenpress
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