“Gli orsi non si uccidono, valutiamo l’impugnazione dell’ordinanza”. Parola del ministro Costa

Il ministro Sergio Costa interviene sulla vicenda con una posizione decisa, chiara e in netto contrasto con l'ordinanza della Provincia autonoma di Trento

L’abbattimento dell’orso del Trentino che avrebbe aggredito padre e e figlio non avverrà così facilmente.

“Gli orsi non si uccidono, valutiamo l’impugnazione dell’ordinanza”.

Il ministro Sergio Costa interviene sulla vicenda con una posizione decisa, chiara e in netto contrasto con l’ordinanza della Provincia autonoma di Trento.

“La mia posizione è sempre stata la stessa, e non è cambiata: gli orsi non si uccidono! Il tema dell’abbattimento degli animali è molto complesso e va analizzato in un modo molto ampio e scientifico. Il Presidente della Provincia autonoma di Trento ieri ha firmato un’ordinanza di abbattimento di un orso (o orsa, ancora non si sa) accusato di aver aggredito due persone. Mettiamo il caso che fosse un’orsa, impaurita per i suoi cuccioli. Quale mamma non reagirebbe per proteggerli?

Consapevole della autonomia della provincia di Trento, sto comunque seguendo la vicenda con gli esperti del ministero per evitare in tutti i modi l’uccisione dell’animale, una strada che, come ribadisco, non condivido. Nessuno deve rischiare la vita nei parchi, nè gli animali che li popolano nè gli esseri umani che li vivono.

Chiaramente stiamo valutando se ci sono gli estremi per impugnare questa ordinanza ma nel frattempo ho scritto una lettera al Presidente dove esprimo la mia contrarietà all’ordinanza e propongo piuttosto di lavorare insieme per un piano di gestione per far vivere in un modo armonico esseri umani e grandi carnivori senza mai arrivare all’uccisione.

Farò tutto ciò che è nella mia penna per salvare l’orso e tutti gli animali”.

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