Un nuovo report lancia l'allarme sulla situazione degli insetti che sono in costante declino mettendo a rischio anche le colture alimentari
Gli insetti sono in declino in tutto il mondo a causa dell’agricoltura industriale e del massiccio uso di pesticidi che stanno minacciando la produzione di cibo. A ribadirlo è “Insect Atlas”, l’Atlante degli insetti pubblicato ieri dalla fondazione Heinrich-Böll-Stiftung e dalla rete ambientalista Friends of the Earth Europe.
Come è ormai noto, gli insetti sono fondamentali per l’ecosistema e assicurano il nostro approvvigionamento alimentare: il 75% delle colture più importanti dipende proprio dall’impollinazione di preziosi insetti, tra cui le api. Gli insetti migliorano anche la qualità del suolo e riducono il numero di parassiti delle piante.
Sappiamo che sono indispensabili per la nostra stessa esistenza, eppure continuiamo ad utilizzare pesticidi per loro estremamente dannosi. A lanciare nuovamente l’allarme è “L’Atlante degli insetti” che mostra come gli impollinatori siano in grave declino a causa dell’agricoltura intensiva che utilizza troppe sostanze chimiche.
Il report è una nuova e completa rassegna globale delle tendenze delle popolazioni di insetti, delle loro relazioni con l’agricoltura e di ciò che deve essere fatto per migliorare la situazione che, a detta di questo ultimo rapporto (ma non solo), inizia ad essere molto seria.
Si parla di un declino che coinvolge il 41% di tutte le specie di insetti e di cui un terzo rischia addirittura l’estinzione (rischiamo di perdere almeno una specie di ape e farfalla su dieci in Europa). Un problema che è una vera e propria minaccia anche alla produzione alimentare di tutto il mondo. Dato che, come già detto, dagli insetti dipende il 75% delle nostre colture più importanti, il loro declino è una seria preoccupazione per la sicurezza alimentare.
Gli scienziati hanno lanciato l’allarme dopo uno studio durato 27 anni in cui è emerso che la biomassa degli insetti nelle aree protette è diminuita di oltre il 75% dal 1990. Le cause del declino non sono state ancora completamente chiarite.
Il nuovo rapporto attribuisce questo calo in gran parte all’agricoltura industriale e all’uso intensivo di pesticidi che, secondo il documento, è aumentato di cinque volte dal 1950, con oltre quattro milioni di tonnellate di sostanze chimiche spruzzate sui campi in tutto il mondo ogni anno.
Mute Schimpf, attivista per l’alimentazione e l’agricoltura presso Friends of the Earth Europe, ha affermato che:
“le prove sono chiare: l’uso di pesticidi sta spazzando via le popolazioni di insetti e gli ecosistemi di tutto il mondo e minaccia la produzione di cibo”.
Barbara Unmüßig, presidente di Heinrich-Böll-Stiftung, ha affermato che “la perdita globale di insetti è drammatica“, sottolineando che:
“le monocolture industriali che investono energia sulla produzione di foraggio per la nostra agricoltura industriale stanno guidando, in paesi come il Brasile o l’Indonesia, la deforestazione, deserti agricoli monotoni e l’applicazione illimitata di pesticidi”
Il rapporto fornisce poi raccomandazioni su ciò che l’Ue e i governi nazionali dovrebbero fare per arginare il problema. In pratica si suggerisce di incoraggiare modelli sostenibili di agricoltura in grado di prevenire il collasso degli insetti e garantire la produzione alimentare e un buon sostentamento per gli agricoltori e i lavoratori agricoli.
Gli esperti sottolineano infatti che gli agricoltori hanno bisogno di sostegno poter effettuare al meglio una transizione verso la sostenibilità.
Gli autori del rapporto affermano che:
“L’Unione europea dovrebbe utilizzare i quasi 60 miliardi di euro che assegna ogni anno all’agricoltura in modo mirato per sostenere il clima e pratiche agricole rispettose degli insetti”.
Si esorta in primis a ridurre l’uso di pesticidi per salvare gli impollinatori europei e, in effetti, il Parlamento europeo ha già invitato la Commissione esecutiva dell’Ue a rafforzare il suo impegno nei confronti degli impollinatori, affermando che sono necessari obiettivi di riduzione dei pesticidi in tutta l’Ue per arrestare il declino delle specie.
Il rapporto si fa promotore di un obiettivo ambizioso per ridurre i pesticidi: propone infatti di ridurre dell’80% il consumo di pesticidi entro il 2030, insieme ad altre misure che siano in grado di spianare la strada verso sistemi agricoli e alimentari più equi ed ecologici.
Fonti di riferimento: Friends of the Earth Europe
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