La Nuova Zelanda fornirà gratuitamente alle studentesse assorbenti e tamponi in modo da evitare che saltino la scuola durante il ciclo a causa della povertà
La Nuova Zelanda ha deciso di offrire alle studentesse assorbenti e tamponi gratuiti per combattere la cosiddetta “period poverty”. Molte ragazze sono costrette a saltare la scuola durante il ciclo perché non hanno sufficienti risorse per acquistare i prodotti sanitari che gli sono necessari.
Ad annunciare questa novità è stato il primo ministro neozelandese Jacinda Ardern che, con il recente provvedimento che prevede la fornitura di assorbenti e tamponi a tutte le studentesse del paese, di fatto si associa alla nazione che per prima ha deciso di fare un passo del genere: la Scozia.
Il programma sarà graduale e inizierà a luglio con le prime 15 scuole (quelle del distretto di Waikato, con la più alta concentrazione di svantaggi socio-economici) e piano piano sarà esteso a tutte le strutture statali (entro il 2021) grazie ad un investimento del governo di 2,6 milioni di dollari.
In una nota, il primo ministro Ardern, ha affermato che circa 95.000 ragazze di età compresa tra 9 e 18 anni rischiano di rimanere a casa ogni volta che hanno il ciclo perché non si possono permettere di acquistare assorbenti o tamponi.
“Rendendoli disponibili gratuitamente, sosteniamo queste giovani a continuare a studiare e frequentare la scuola” ha dichiarato.
Si stima che circa la metà delle donne e ragazze dei paesi poveri siano costrette a usare stracci, panni, erba o carta durante il ciclo, non potendo permettersi di acquistare prodotti sanitari. Ma la cosiddetta “period poverty”esiste anche in paesi ricchi come la Nuova Zelanda che, nonostante la sua economia fiorente, affronta ancora problemi di povertà infantile e dei senzatetto.
I dati parlano chiaro: secondo un sondaggio del 2019, finanziato dal Consiglio per la ricerca sanitaria del governo ed effettuato su 7700 giovani, una studentessa su 12 di età compresa tra 13 e 17 anni, in Nuova Zelanda, ha riferito di aver saltato la scuola durante il ciclo perché non poteva avere accesso ai prodotti igienici necessari.
Un vero e proprio ostacolo all’istruzione per alcune ragazze, già di per sé più vulnerabili. Fortunatamente, alcune campagne per affrontare il problema hanno preso piede negli ultimi anni portando ad alcune soluzioni interessanti, come testimonia il caso della Scozia e ora anche quello della Nuova Zelanda.
“Le mestruazioni sono un fatto della vita per metà della popolazione e l’accesso a questi prodotti è una necessità, non un lusso” ha dichiarato Julie Anne Genter.
Si spera che prima o poi, anche nel nostro paese, si decida per un gesto di civiltà che preveda la possibilità, per le ragazze e le donne più svantaggiate, di avere gratuitamente quanto gli occorre per gestire al meglio il proprio ciclo ma anche, per tutte le altre, una tassazione più equa su assorbenti e tamponi (in Italia l’Iva al 5% è applicata solo per i tamponi e gli assorbenti compostabili e biodegradabili mentre per gli altri è ancora al 22%).
Se poi si vuole scegliere una soluzione ancora più sostenibile, comoda ed economicamente vantaggiosa si può passare alla coppetta mestruale.
Fonti di riferimento: Governo Nuova Zelanda
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