Da Roma alla Liguria scattano le multe: ecco dove buttare mascherine e guanti a terra costerà molto salato

I sindaci di molti comuni italiani e Presidenti di diverse regioni stanno cercando di arginare il fenomeno di abbandonio DPI con multe, anche salate

Abbandonare guanti e mascherine è un atto incivile e un pericolo per l’ambiente. Così i sindaci di molti comuni italiani e Presidenti di diverse regioni stanno cercando di arginare il fenomeno con multe, anche molto salate, per chi non smaltisce correttamente questo tipo di rifiuto.

Purtroppo sta diventando sempre più frequente trovare i dispositivi di protezione individuale come mascherine e guanti in giro per strada, soprattutto nei pressi dei supermercati o altri punti vendita, nei quali in tempi di coronavirus è obbligatorio il loro utilizzo. Inciviltà allo stato puro.

E un potenziale pericolo per la salute, perché se la mascherina è appartenuta ad un positivo al coronavirus questa può essere addirittura fonte di contagio (caso limite di certo, e piuttosto improbabile, ma non del tutto assurdo).

In generale il corretto smaltimento dei dispositivi di protezione individuale, come indicato dall’Istituto Superiore della Sanità, deve avvenire con le modalità dei rifiuti indifferenziati, avendo cura di avvolgere preventivamente gli stessi in uno o più sacchetti di plastica ben chiusi prima di riporli nel contenitore per il conferimento.

Diversi i sindaci hanno dunque firmato ordinanze con sanzioni contro i trasgressori, a volte piuttosto salate, da Nord a Sud. Ecco qualche esempio.

A Nardò

A Nardò (prov. Lecce), che tra l’altro sorge su una delle spiagge più belle d’Italia, le sanzioni arrivano fino a 450 euro: lo stabilisce una ordinanza del sindaco Giuseppe Mellone (n. 219 del 13 maggio).

https://www.greenme.it/ambiente/rifiuti-e-riciclaggio/nardo-multe-mascherine/

“Tutto ci porta a pensare – è il ragionamento dell’assessore Mino Natalizio – che per molto tempo saremo costretti a usare guanti e mascherine per prevenire il contagio da Covid-19. Per cui un provvedimento che ci consenta di scoraggiare il fenomeno dell’abbandono indiscriminato e di indurre gli sporcaccioni a comportamenti più civili e di buon senso, ci è sembrato doveroso. Abbandonare guanti e mascherine costerà caro, perché siamo convinti che decoro urbano, tutela dell’ambiente e protezione dai rischi siano importantissimi. Polizia Locale e ispettori ambientali vigileranno su questi deprecabili comportamenti”.

A Roma

Nella Capitale multe fino a 500 euro per chi getta mascherine e guanti usati per strada.

“In questi mesi di emergenza sanitaria legata al coronavirus i nostri operatori ecologici hanno segnalato più volte di dover raccogliere guanti e mascherine usati, buttati per terra da persone incivili – riferisce la sindaca Virginia Raggi – Un comportamento vergognoso che, grazie a questo provvedimento, sarà duramente sanzionato”.

A Viareggio

Un’ordinanza, firmata questa mattina dal sindaco Giorgio Del Ghingaro, che dispone da oggi fino a nuova revoca, il divieto di abbandono di mascherine e guanti monouso utilizzati per la protezione da Covid19 in aree pubbliche o aperte al pubblico (marciapiedi, strade, piazze, pinete, spiagge e arenili).

La violazione comporta una sanzione amministrativa che va da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro. Ma in caso di persone infette la multa sale molto, fino a 6.000 euro.

“Non solo un atto di maleducazione che inquina l’ambiente – tuona l’Assessore alla Libertà urbana Maurizio Manzo – ma un gesto che potrebbe mettere a rischio la salute delle persone nel caso le mascherine fossero infette e quindi classificate come rifiuto pericoloso. Un caso limite, perché riguarda le persone positive o comunque sottoposte a quarantena, che potrebbe essere sanzionato con una multa decisamente più consistente, da 600 fino a 6.000 euro”.

A Castelfranco Emilia

Anche a Castelfranco Emilia (prov. Modena) il sindaco non è tenero: ha firmato infatti una severa ordinanza per chi non conferisce nei rifiuti indifferenziati, e con le modalità previste dall’Istituto Superiore di Sanità, i dispositivi di protezione individuale. Da 300 a 3.000 euro di multa, e raddoppio nel caso i dispositivi siano infetti.

“Fatto salvo che l’abbandono non costituisca reato ai sensi del Codice Penale, [ordina] di equiparare l’abbandono di dispositivi di protezione individuale sul suolo pubblico, lungo le strade o nell’ambiente, all’abbandono di rifiuto urbano pericoloso – si legge nell’ ordinanza comunale n. 78 del 18/05/2020 – causando un danno ambientale e un potenziale rischio per la salute umana, e di conseguenza, sanzionare tale fenomeno come previsto dall’Art. 255, comma 1, del Codice dell’ambiente”.

In Liguria

Da 300 a 3.000 euro per gli incivili che buttano per strada guanti e mascherine. Un’ordinanza, la n.29/2020, che parla chiaro:

“I contravventori alle disposizioni della presente ordinanza, che abbandonino sul territorio dei DPI [Dispositivi di Protezione Individuale, N.d.R.] utilizzati, sono puniti con la sanzione amministrativa da 300 a 3.000 euro

A Casale Monferrato

A Casale Monferrato (prov. Alessandria), invece, è stata avviata la campagna informativa ‘Rispetta la tua città‘ per sensibilizzare i cittadini alla problematica. Ma non mancano le sanzioni neppure qui.

abbanndono mascherine guanti casale di monferrato

©Nucleo comunale volontari protezione civile di Casale Monferrato/Facebook

“Rispetta la tua Città, non gettare a terra guanti e mascherine è lo slogan della nuova campagna lanciata dal Comune di Casale Monferrato per contrastare un fenomeno che, purtroppo, si sta velocemente diffondendo – si legge sulla pagina Facebook del ‘Nucleo comunale volontari protezione civile’ del comune – Prevista per i trasgressori una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro

E in altri territori analoghe disposizioni. Ma, multe a parte, ricordiamoci che abbandonare i rifiuti è realmente un atto di inciviltà che si ripercuote sull’ambiente nel quale tutti noi viviamo.

Fonti di riferimento: Istituto Superiore di Sanità / Comune di Nardò /  Comune di Roma / Facebook/Comune di Viareggio / Comune di Castelfranco Emilia / Regione Liguria/ Facebook/Nucleo comunale volontari protezione civile di Casale Monferrato /

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