Ecco come l'era del coronavirus sta minacciando duramente l'allattamento al seno, minando tutti gli sforzi fatti in questi anni per diffonderlo
L’OMS e l’UNICEF ricordano che l’allattamento al seno deve essere protetto dalle interferenze commerciali e che il Covid-19 non dovrebbe essere una scusa per la promozione fuorviante dei sostituti del latte materno
False affermazioni sulla sicurezza e pratiche di marketing aggressive del latte artificiale e dei sostituti del latte materno da un lato, sistemi sanitari indeboliti e mancanza di supporto per le neomamme dall’altro.
Ecco come l’era del coronavirus sta minacciando duramente l’allattamento al seno, minando tutti gli sforzi fatti in questi anni per diffonderlo.
A lanciare l’allarme è un nuovo rapporto dell’OMS, dell’UNICEF e dell’International Baby Food Action Network (IBFAN), che rivela come, nonostante gli sforzi nel fermare la dannosa promozione di sostituti del latte materno, i paesi non sono ancora in grado di proteggere i genitori da informazioni fuorvianti.
Le misure di prevenzione dei contagi, come il distanziamento sociale, rendono difficile il proseguimento dei servizi di consulenza comunitaria e di sostegno fra madri, lasciando spazio all’industria dei sostituti del latte materno per trarre profitto dalla crisi e diminuendo la fiducia nell’allattamento.
“Con il progredire della pandemia di COVID-19, gli operatori sanitari vengono destinati verso la risposta al virus e i sistemi sanitari sono sovraccarichi. In questo momento, l’allattamento può proteggere la vita di milioni di bambini, ma le neomamme non possono farlo senza il sostegno di operatori sanitari», ha dichiarato il Dott. Victor Aguayo, Responsabile dell’UNICEF per la nutrizione.
Qualsiasi mamma che ha partorito in questo periodo lo confermerà. La pandemia di COVID-19 evidenzia la necessità di legislazioni più forti per proteggere le famiglie da false affermazioni sulla sicurezza dei sostituti del latte materno o pratiche di marketing aggressive.
“Il marketing aggressivo dei sostituti del latte materno, soprattutto attraverso professionisti sanitari di cui i genitori si fidano per consigli sulla nutrizione e la salute, è uno dei principali ostacoli al miglioramento della salute dei neonati e dei bambini in tutto il mondo», ha dichiarato il dott. Francesco Branca, Direttore del Dipartimento della nutrizione e della sicurezza alimentare dell’OMS. I sistemi sanitari devono agire per aumentare la fiducia dei genitori nell’allattamento senza l’influenza delle imprese, in modo che i bambini non perdano i benefici salvavita di questa pratica”.
Eppure, il latte materno salva le vite dei bambini, perché fornisce anticorpi che danno al bambino una sana crescita e lo proteggono da molte malattie che colpiscono i bambini.
Il coronavirus non si trasmette con l’allattamento
Per questo, tutte le principali organizzazione per la Salute incoraggiano le donne a continuare ad allattare durante la pandemia di COVID-19, anche se hanno un’infezione da COVID-19 sospetta o confermata. Mentre i ricercatori continuano a testare il latte materno di madri con casi confermati o sospetti di COVID-19, le evidenze attuali indicano che è improbabile che il COVID-19 si trasmetta attraverso l’allattamento o dando del latte materno di una madre con un’infezione da COVID-19 sospetta o confermata.
“I numerosi benefici dell’allattamento superano di gran lunga i potenziali rischi di malattia associati al virus. Non è più sicuro dare latte in polvere ai neonati”, si legge in una nota. L’OMS e l’UNICEF raccomandano che i bambini vengano nutriti solo col latte materno per i loro primi 6 mesi, dopo dei quali dovrebbero continuare l’allattamento – e mangiare altri cibi nutrienti e sicuri – fino ai 2 anni o oltre”.
(Persino) le donne con un’infezione da COVID-19 sospetta o confermata possono continuare ad allattare, se lo desiderano, seguendo queste accortezze:
- Lavare frequentemente le mani con acqua e sapone o utilizzare soluzioni a base alcolica sulle mani, soprattutto prima di toccare il bambino;
- Indossare la mascherina durante ogni contato con il bambino, anche durante l’allattamento;
- Starnutire o tossire in un fazzoletto di carta. Poi smaltirlo immediatamente e lavarsi di nuovo le mani;
- Pulire e disinfettare regolarmente le superfici dopo averle toccate.
- Anche se le madri non hanno mascherine, dovrebbero seguire tutte le altre misure di prevenzione del contagio consigliate e continuare ad allattare.
Come gran parte dei paesi dell’Unione Europea, la “pagella” dell’Italia è un 39 su 100 per la legislazione a protezione dell’allattamento: mancano limiti sulla pubblicità dei cibi complementari, biberon e tettarelle, un sistema di monitoraggio con sanzioni non è previsto dalla legge, sono ancora consentiti materiali informativi prodotti dall’industria con foto che idealizzano l’uso dei sostituti del latte materno, e il sistema sanitario viene ancora utilizzato per la loro promozione.
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Fonti: Unicef
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