È la proposta della viceministra all’Istruzione Ascani in un’intervista a la Repubblica: far incontrare i ragazzi almeno l'ultimo giorno di scuola.
Che bello sarebbe se i nostri bimbi e i nostri ragazzi potessero tornare anche per un solo giorno a scuola. Almeno coloro che quest’anno concludono un ciclo, i bambini delle quinte elementari, i ragazzi delle terze medie o dell’ultimo anno delle superiori, potrebbero avere la possibilità almeno per qualche ora di rivedere i loro compagni tra i banchi dell’aula.
È il pensiero di tutti i genitori dopo questo lungo periodo di lockdown. La chiusura delle scuole ha significato per molti anche fare i conti con i malumori dei propri figli, costretti da un giorno all’altro a dire addio alla propria quotidianità. E non si sa per quanto.
Non è stato semplice. Non è semplice. Sapere che tuo figlio che quest’anno conclude un ciclo non avrà quel graduale processo di saluti e di condivisione, di gioie e di timori, di passaggio a un’altra scuola, è qualcosa che strazia il cuore. Loro sono “piccole persone”, per citare la Alemagna e uno dei suoi fantastici albi (Che cos’è un bambino), e come tali vivono angosce e paure al pari di qualunque adulto.
Dopo mesi in cui i bimbi, ahinoi, sono stati poco o per niente citati nei vari decreti e dibattiti politici, ora, agli sgoccioli di un anno scolastico sgangherato, pare ci sia finalmente chi considera anche la questione del ritorno a scuola. Delicato? Certo. Ma assolutamente necessario.
Lo si farà e lo si dovrà fare, ma intanto perché non celebrare almeno l’ultimo giorno dell’anno scolastico 2019-2020 insieme?
È la proposta che arriva dalla viceministra all’Istruzione Anna Ascani, che in un’intervista a la Repubblica, dice:
“Le scuole chiuse sono state un obbligo, ma anche una grande tristezza. Ho una proposta da avanzare al Comitato tecnico scientifico che monitora l’epidemia, credo abbia un forte valore simbolico”.
«Vorrei dare la possibilità agli studenti delle ultime classi di potersi incontrare a scuola, se possibile anche nella…
Posted by Anna Ascani on Saturday, May 23, 2020
L’idea è quella di dare la possibilità agli studenti delle ultime classi di potersi incontrare a scuola, se possibile anche nella loro aula, per celebrare l’ultimo giorno dell’Anno Scolastico 2019-2020. “In sicurezza, a piccoli gruppi”.
La Ascani sottolinea poi che a settembre “si deve tornare in classe senza subordinate” e “l’anno deve partire in presenza, in modalità quasi esclusiva” mentre “si possono immaginare lezioni a distanza solo per gli studenti delle superiori” perché “sotto i 14 anni la riproposizione della didattica da remoto allargherebbe un deficit culturale che già abbiamo registrato da marzo ad oggi”.
Voi cosa ne pensate?
Fonte: la Repubblica
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