Stavano per scomparire, ma grazie al lockdown sono tornate al loro antico splendore
Niente più passanti e le dune delle Canarie tornano al loro antico splendore, mostrando un paesaggio da sogno che non si vedeva da 50 anni. Sembra il Sahara, ma siamo sulla spiaggia di Maspalomas, Gran Canaria.
Qui, grazie al lockdown possiamo oggi ammirare la rinascita di una vasta e infinita distesa di dune, al cui interno sono custoditi svariati ecosistemi popolati da moltissime specie, tra cui pivieri, beccaccini e aironi.
Il coronavirus continua a consentire il recupero di processi ecologici essenziali per ambienti che erano stati messi a dura prova dalla continua, pesante e incessante presenza dell’uomo.
Miguel Ángel Peña, direttore tecnico del progetto “Masdunas” e direttore della Reserva Natural de las Dunas de Maspalomas, che da anni è impegnato nel recupero di questo delicato ecosistema, è incredulo: si tratta di un risultato positivo arrivato a una velocità di gran lunga superiore alle aspettative.
Le celebri dune hanno visto una perdita di circa 40.000 metri cubi di sabbia all’anno, un processo di grave erosione che avrebbe potuto portare inevitabilmente alla loro scomparsa.
Per ora l’area ospita la stessa vita animale di sempre, ma è molto probabilmente che, con l’imminente migrazione degli uccelli e la tranquillità che il luogo ha guadagnato, molti rimarranno più a lungo per nutrirsi e riposare prima di partire verso l’Africa.
Specie come il fratino eurasiatico, sul punto di scomparire da Gran Canaria, saranno facilitati nella riproduzione dalla tranquillità che sta regalando l’assenza di passanti.
“È esemplare come la natura sia in grado di rigenerarsi quando le concediamo una breve pausa, anche se è “solo” per alcune settimane. Queste isole hanno 20 milioni di anni, sei settimane sono solo una breve interruzione”, conclude l’esperto. Tuttavia, tanto basta per recuperare mezzo secolo di danni.