La cometa Swan è finalmente visibile a occhio nudo. Se non si disintegrerà avvicinandosi al sole,m potrebbe essere la più bella degli ultimi anni
La cometa Swan potrebbe avere raggiunto il picco della visibilità. Anche se è ancora presto per affermarlo con certezza, C/2020 F8 (SWAN) ,è al meglio delle sue possibilità e potrebbe esserlo fino a metà giugno.
Swan forse sarà la cometa più luminosa che vedremo quest’anno. Aspettavamo con trepidazione la cometa Atlas, che si è frantumata lasciandoci a bocca asciutta. Ma adesso, la cometa scoperta nel corso del mese di aprile, potrebbe regalarci un altro spettacolo da ammirare da finestre e balconi. Dai luoghi non rischiarati dall’inquinamento luminoso è visibile a occhio nudo.
Questo enorme iceberg interplanetario il 13 maggio ha raggiunto il perigeo, la distanza minima dalla Terra. Poi proseguirà la sua corsa pericolosa verso il sole, che raggiungerà il 27 maggio.
Uno dei momenti migliori per osservarla è tra il 20 e il 22 maggio. Proprio in questi giorni la cometa è visibile dalle nostre parti. Tuttavia, secondo quanto ha spiegato dall’Agenzia spaziale europea
“attualmente in transito nei nostri cieli, la cometa C/2020 F8 (SWAN) ha il potenziale per diventare un oggetto ancora più prominente visibile ad occhio nudo per fine maggio inizio giugno.”
Secondo l’Esa però la sorte di Swan non si può prevedere:
“Può essere estremamente difficile predire il comportamento delle comete che si avvicinano così tanto al Sole, ma gli scienziati sono fiduciosi che la cometa SWAN rimarrà luminosa abbastanza per essere vista mentre continua il suo viaggio. Se la cometa sopravvive, gli osservatori sulla Terra dovranno cercarla vicino alla brillante stella Capella nella costellazione dell’Auriga. Questa è quasi certamente l’unica occasione in cui la cometa sarà visibile per la nostra era: le stime non sono esattamente precise ancora, ma è chiaro che il periodo orbitale della cometa è misurato in migliaia o persino milioni di anni.”
Nei giorni scorsi la Nasa le ha dedicato ampio sezione nella sezione “foto del giorno”. La cometa è arrivata dal sistema solare esterno ed è appena passata all’interno dell’orbita della Terra.
“L’immagine in primo piano, scattata dai cieli oscuri della Namibia a metà aprile, ha catturato la chioma verde brillante della cometa SWAN e la coda di ioni inaspettatamente lunga, dettagliata e blu. Sebbene la luminosità delle comete sia notoriamente difficile da prevedere, secondo alcuni modelli la Cometa Swan potrebbe diventare abbastanza luminosa da poter essere vista a occhio nudo durante il mese di giugno” spiega la Nasa.
Dopo la triste fine della cometa Atlas, la più attesa del 2020, arriva dall’universo un premio di consolazione tutt’altro che banale. A farci visita infatti sarà una cometa appena scoperta. A individuarla è stato un astronomo dilettante australiano, Michael Mattiazzo, che l’11 aprile, analizzando i dati dell’Osservatorio solare ed eliosferico della NASA (SOHO), ha notato il suggestivo corpo celeste ghiacciato apparire all’improvviso nelle immagini scattate il 25 marzo. Era la nuova cometa SWAN, che ha preso il nome dal dispositivo SOHO.
La telecamera SWAN di SOHO non ha nulla a che fare con la ricerca di comete ma è stato progettato per esaminare l’idrogeno nel sistema solare. La scoperta della cometa è stata dunque una circostanza fortunata: essa infatti emetteva una quantità significativa di idrogeno sotto forma di ghiaccio d’acqua.
Quando e dove sarà visibile la cometa C/2020 F8 (SWAN)
Essa oggi si trova 102 milioni di km dalla Terra, nella costellazione di Perseo. Con una magnitudine apparente di 5.9, SWAN è luminosa da essere vista anche a occhio nudo anche se con difficoltà. È meglio usare un buon binocolo o un piccolo telescopio.
I am VISIBLE to the naked eye! I am 102,187,374 km away from Earth and my current magnitude is 5.9. You can spot me near the Perseus constellation.
Please retweet and spread the word!#comet #cometc2020f8 #cometSWAN #C2020F8 #FollowTheComet— Comet SWAN (@c2020f8) May 20, 2020
Intorno al 27 maggio, la cometa dovrebbe raggiungere il perielio, il punto più vicino al Sole, (64,4 milioni di km). Durante la corsa verso la nostra stella, la situazione potrebbe cambiare: scaldandosi, i ghiacci di cui è formata iniziano a trasformarsi in gas e getti di gas e polvere fuoriescono dalla sua superficie. La pressione delle radiazioni della luce solare e del vento solare spazzano quindi gas e polvere in lunghe code che possono estendersi per decine di milioni di chilometri. Ma potrebbe anche accadere che essi si frantumino proprio a causa del calore del sole.
“Bisogna alzarsi intorno alle 4.30 del mattino e guardare fra Est e Nordest, appena sopra l’orizzonte – spiega Albino Carbognani, ricercatore dell’Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio dell’INAF di Bologna – A partire dal 18 maggio sarà visibile anche in prima serata, bassa sull’orizzonte a Nordovest, fra le 21.30 e le 22”.
C’è anche la possibilità che essa possa svanire o disintegrarsi com’è accaduto all’attesissima Atlas. Solo col passare dei giorni ne sapremo di più.
Fonti di riferimento: Nasa, Starwalk.space, Theskylive, Esa, Rainews
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