Tornano gli sciami di api in città (ma stavolta non c’entra il lockdown)

Tornano a farsi vedere in città, come avviene ogni primavera, gli sciami di api. Si tratta di un fenomeno naturale grazie al quale nascono nuove famiglie

Tornano gli sciami di api in città e le segnalazioni arrivano un po’ da tutta Italia. È per via delle strade e piazze svuotate dalle restrizioni sociali a causa del coronavirus? No, il motivo è diverso.

Il fenomeno delle api che in gran numero riappaiono in città si verifica in realtà ogni anno a primavera. Si possono notare sciami di api attaccati sui rami degli alberi ma anche su ringhiere, macchine, moto, persiane delle case e altri oggetti presenti in città. Se le vedi, non ti spaventare! Lasciale in pace! Proteggiamo gli sciami di viaggiatori, sono la nostra assicurazione alla sopravvivenza.

La sciamatura, così è chiamato questo fenomeno naturale che vede protagoniste le api, si verifica quando per gli insetti è arrivato il momento di formare nuove colonie. La famiglia originaria diventa troppo numerosa, nasce una nuova ape regina e quella vecchia si trasferisce con una parte delle api operaie a formare un’altra famiglia.

Si tratta di sciami che possono essere formati da ben 20mila api, la regina “scortata” da tutte le altre si trova al centro e il grande gruppo di insetti può posarsi e stazionare in qualsiasi luogo. E’ però un rifugio solo temporaneo, nell’attesa che le api esploratrici trovino un luogo adatto a sistemarsi in maniera definitiva.

A Genova sono stati già avvistati sciami in zona Nervi e Levante ma è previsto un aumento di casi che coinvolgerà altre zone della città. Anche a Rovigo sono ricomparse le api in piazza Matteotti su uno dei pilastri in marmo che si trovano davanti alla chiesa, ricoperto quasi interamente da questi insetti.

Ad Avezzano, invece, le api sono comparse a sorpresa, posizionate a ridosso del campanile in pietra del Santuario della Madonna di Pietraquaria.

Non dobbiamo assolutamente disturbare le api in questa fase, visto che non sono pericolose (a patto di essere lasciate in pace!) e che è un momento delicato e importante per la loro sopravvivenza. Se è necessario intervenire, perché magari si trovano in un punto pericoloso o a ridosso della propria abitazione, è bene chiamare un apicultore che saprà come farlo al meglio.

Come ha dichiarato a Il Secolo XIX, Marco Corzetto, docente dell’istituto di agraria “Marsano”:

“Non si possono assolutamente uccidere e basta davvero poco per risolvere il problema di uno sciame. Un apicoltore esperto riesce a prelevarlo senza danno e generalmente non fa pagare nulla per il “disturbo”. Ovviamente se si tratta di uno sciame che non si è ancora insediato”.

In questo caso, infatti, cioè se le api sono diventate stanziali, sarà ben più difficile spostarle.

Fonti di riferimento: Il Secolo XIX / Polesine24 / Il Messaggero

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