Il Parco Nazionale di Biebrza è in fiamme. E le autorità lanciano un appello: non ci sono più soldi per domare il fuoco che uccide gli animali
Il Parco Nazionale di Biebrza è in fiamme. Rifugio degli uccelli delle zone umide e patria delle alci, il parco nazionale, uno dei più grandi di tutta la Polonia, sta bruciando. Mentre continuano a morire cinghiali, cervi e tantissimi animali, le autorità lanciano un appello: non ci sono più soldi per domare il fuoco.
Da lunedì sono finiti i fondi del parco per la lotta antincendio, purtroppo ad oggi sono stati vani tutti gli sforzi anche aerei per contenere il rogo. Di contorno, ci sono siccità e la difficoltà di raggiungere il cuore pulsante dell’incendio. Assieme a piante e alberi, stanno morendo alci, cervi, cinghiali e tantissimi uccelli-
“Abbiamo pianto e ci siamo preoccupati per l’Australia. Oggi sta bruciando il più grande parco nazionale polacco, una delle torbiere meglio conservate d’Europa. È un paradiso degli uccelli. Migliaia di oche, anatre, uccelli come kuliki si fermano qui nelle migrazioni primaverili. Nelle foreste paludose del parco ci sono rifugi di rari picchi, gufi, aquile dalla coda bianca e aquile maggiore – le aquile più rare d’Europa”dice Andrzej Grygoruk, direttore del Parco Nazionale Biebrza chiedendo aiuto.
Wdzięczni jesteśmy za tyle odruchów serca. Odpowiadając na Państwa oczekiwania informujemy, że darowizny na doposażenie…
Posted by Biebrzański Park Narodowy on Tuesday, April 21, 2020
Il Parco Nazionale di Biebrza era un vero e proprio paradiso, non a caso dal 1992 è assieme alle aree circostanti parte della riserva della biosfera dei Carpazi Orientali, patrimonio Unesco. Creato nel 1973, occupa un’area di cui l’80% sono foreste.
“Qui sono state registrate oltre 280 specie di uccelli, tra cui molte rare e scomparse altrove, come il beccaccino, il fagiano, lo svasso acquatico. Questo è il posto dove possiamo ammirare le alci, qui vivono libere lontano dalla caccia. Ci sono lici, lupi, non è possibile menzionare tutti”, dice ancora il direttore del parco.
Od niedzieli płonie Biebrzański Park Narodowy. #tylkoprzypominam, że Polska jako jedyna w Unii nie zobowiązała się do osiągnięcia neutralności klimatycznej w 2050 roku… pic.twitter.com/q7LJ20mutW
— Łukasz Kohut 🇪🇺 (@LukaszKohut) April 22, 2020
https://twitter.com/workornot/status/1252188186895409152
Un luogo di conservazione naturale minacciato dalla siccità. “È una perla naturale, perché nel secolo scorso ben l’86% di tutte le torbiere polacche sono state prosciugate. Questo tragico incendio consuma tutto, ci sono fiamme per quasi 1,5 mila ettari, cioè 2mila campi da calcio! Ed è cresciuto così tanto”, aggiunge Andrzej Grygoruk.
https://twitter.com/ObcasyBrendona/status/1252294771344912387
#WIDEO: Biebrzański Park Narodowy. Akcja gaśnicza nadal trwa. pic.twitter.com/xicW3FVOzy
— Remiza.pl (@remizacompl) April 21, 2020
Rimangono sconosciute le cause dell’incendio, soprattutto perché i pompieri non riescono a farsi strada tra le alte fiamme.La situazione è tragica, eppure c’è molta indifferenza generale. I fondi del parco sono finiti lunedì ed erano sufficienti per piccoli roghi. Le autorità del parco chiedono supporto e sussidi per permettere ai raid aerei di sorvolare la zona, per acquistare silenziatori di spegnimento manuale e carburante.
Fonti: Biebrzański Park Narodowy/Facebook
Leggi anche:
- Colonna di fumo nero si alza nel cielo di Forlì dopo l’incendio di una fabbrica di resine e schiume sintetiche
- Incendio in un’azienda di materie plastica a Gallarate: pericolo diossina
- Incendio all’impianto di rifiuti di Sarno: nube tossica e fiamme alte 5 metri. È emergenza ambientale