Il drone di un fotografo del National Geopraphic, George Steinmetz, è stato confiscato mentre documentava le fosse comuni di Hart Island
Il drone di un fotografo del National Geopraphic, George Steinmetz, è stato confiscato mentre documentava le fosse comuni di Hart Island.
L’isola si trova ad est di Manhattan. Lì, in questi giorni stanno trovando posto anche le vittime del coronavirus. Per decenni Hart Island era stata utilizzata per i deceduti non reclamati e riconosciuti ma, come confermato dal sindaco Bill de Blasio, a causa dell’elevato numero di morti legati alla pandemia, sta ospitando anche le persone uccise dal coronavirus.
Tuttavia, come ha precisato De Blasio,
“Non ci saranno sepolture di massa su Hart Island. Tutto sarà individuale e ogni corpo sarà trattato con dignità. Il numero straziante di morti che stiamo vedendo significa che stiamo perdendo tristemente tamye persone senza famiglia o amici che possano seppellirle privatamente. Quelle sono le persone che saranno sepolte su Hart Island, con ogni misura di rispetto e dignità che New York City può offrire”.
Ma martedì scorso, mentre documentava un fossato ad Hart Island, il drone del celebre fotografo Steinmetz è stato confiscato dal Dipartimento di Polizia di New York (NYPD). L’uomo è stato citato per aver violato il Codice amministrativo di New York § 10-126, che proibisce il decollo e l’atterraggio di droni a New York City.
George Steinmetz collabora regolarmente con National Geographic e col New York Times. Nel corso della sua trentennale carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue fotografie aeree, tra cui tre World Press Photo Awards.
Ma sorvolare Hart Island non è stato gradito dalle autorità cittadine.
Steinmetz aveva postato una delle foto su Instagram innescando un dibattito sull’etica nel fotogiornalismo e sulla necessità di rivedere le leggi sui droni esistenti a New York.
“Preparativi per le sepolture di quelle che sembrano essere le vittime di COVID-19 questa mattina a Hart Island, New York City. Per oltre 150 anni quest’isola senza accesso pubblico è stata utilizzata per seppellire oltre un milione di anime i cui corpi non sono stati rivendicati per la sepoltura privata. Con gli obitori di New York pieni, il ritmo delle sepolture su Hart Island è aumentato drammaticamente. Sono stato citato da NYPD mentre scattavo questa foto, e il mio drone è stato confiscato come prova” ha scritto.
“Le foto dei nostri compagni newyorkesi sepolti a Hart Island sono devastanti per tutti noi. Voglio assicurarmi che tutti sappiano cosa stanno vedendo e cosa sta realmente accadendo a Hart Island” sono state le parole del sindaco di New York, che chiede rispetto e compassione per le vittime. “Non dovremmo sensazionalizzare la sofferenza e la perdita dei nostri vicini. Dobbiamo pregare per loro e tenerli nei nostri cuori. E restiamo tutti impegnati a salvare ogni singola vita possibile nei prossimi giorni. Ricordiamo, questi sono esseri umani. Sono i nostri cari che abbiamo perso” ha twittato il De Blasio:
The pictures of our fellow New Yorkers being buried on Hart Island are devastating for all of us.
I want to make sure everyone knows what they’re seeing and what is actually happening on Hart Island.
Remember, these are human beings. These are neighbors we've lost.
— Mayor Eric Adams (@NYCMayor) April 10, 2020
In realtà quella di Steinmetz non è di certo l’unica foto scattata ad Hart Island di recente ma sicuramente è quella che sta facendo più discutere, proprio mentre gli Usa e New York continuano a contare un ingente numero di vittime. In tutto il paese al momento i morti sono oltre 28mila.
Fonti di riferimento: Instagram/geosteinmetz, Twitter/Mayor Bill de Blasio
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