I pedofili sono alla ricerca di minori su TikTok: l’avvertimento della polizia dalla Spagna

I pedofili cercano di adescare minori su TikTok. Questo l'inquietante avvertimento della polizia spagnola, che ha suggerito di fare attenzione

È una delle app più amate di tutto il mondo, stiamo parlando di TikTok, che a gennaio 2020 si è conquistata il primato assoluto di download, con 104,7 milioni di utenti che l’hanno scaricata in quel solo mese, sorpassando addirittura WhatsApp.

Molto amata dai giovanissimi che la utilizzano per condivide brevi filmati, è purtroppo una delle app preferite dai pedofili per via della facilità di adescamento dei bambini.

Lo hanno ribadito, secondo quanto riporta elPeriodico, gli agenti del Grupo 3 de Protección al Menor della Unidad Central de Ciberdelincuencia de la Policía Nacional spagnola, secondo i quali i pedofili la usano spesso per contattare i minori, e questo nonostante la società cinese a cui appartiene vieti molestie e abusi su minori. Una situazione che non riguarda solo la Spagna ma tutti i paesi del mondo, Italia inclusa, visto che anche qui i ragazzini impazzano per l’app.

I video pubblicati su TikTok, per quanto innocui, attirano infatti gli sguardi dei predatori sessuali, secondo l’ispettore Cecilia Carriàn, che ha spiegato a elPeriodico:

“Il problema non sono i video che pubblicano i ragazzi che ballano, divertendosi. Non gli danno alcuna importanza, non vedono un senso sessuale. Il problema è negli occhi di alcuni che lo stanno vedendo. Questi video di TikTok sono al centro di questo tipo di persone per cercare di interagire con i minori.”

Certo, questo succede anche su altri social, da Instagram a Facebook, ma nel caso di TikTok è più facile per i pedofili agire senza conseguenze. Perché a differenza dei primi, che segnalano settimanalmente incidenti di questo tipo, TikTok, che dipende dalla Cina, non fornisce informazioni su attività pedofile sospette, afferma la polizia.

Ecco perché prendere delle precauzioni è fondamentale. L’agente Reguero suggerisce, a tal proposito, di impedire ai bambini di parlare sui social con sconosciuti, l’ispettore Carriàn consiglia di non inviare foto o video a ignoti, insegnando ai bambini a non fidarsi e ad avvisare il genitore in caso di richieste di questo tipo. I bambini tendono infatti a fidarsi velocemente, a volte accettano richieste insolite per ottenere like, del tutto ingenuamente, ignari dei pericoli e delle eventuali manipolazioni. I genitori, pertanto, dovrebbero segnalare ai propri figli che gli sconosciuti possono essere talvolta malintenzionati.

La polizia spagnola ha anche creato un interessante documento con alcune regole basilari per l’utilizzo del web e dei social, dove specifica che è meglio eliminare o non accettare richieste di amicizia online da sconosciuti, non lasciarsi trasportare dalla curiosità per evitare rischi, e in generale mettere in pratica le stesse regole di interazione con gli altri che siamo soliti rispettare nelle relazioni dal vivo, dove dare fiducia a un perfetto sconosciuto non è altrettanto immediato.

FONTI: elPeriodico/Consejos para evitar el ciberacoso y el mal uso de internet – Policia Nacional

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