La meditazione fa bene a mente e corpo. Una serie di studi dimostra il suo effetto distensivo sui vari organi e il forte potere anti-stress
Fino a qualche decennio fa, la meditazione era considerata una pratica marginale e l’idea che potesse avere un ruolo nei trattamenti medici era assurda. Oggi le cose sono decisamente cambiate e sono stati dimostrati i tanti effetti benefici sul nostro organismo e in particolare sui disturbi legati allo stress.
In una revisione di studi precedenti ed esperienze pratiche, opera di Herbert Benson (cardiologo e fondatore del Mind/Body Medical Institute presso il Massachusetts General Hospital di Boston) e colleghi di altre Università e Istituti americani, pubblicata su The New England Journal of Medicine, si fa il punto della situazione sugli effetti benefici di meditazione e altre tecniche di rilassamento, concentrazione e consapevolezza sul nostro corpo e la nostra mente.
Le ricerche pubblicate da Herbert Benson hanno dimostrato come la meditazione e pratiche simili (inizialmente in India e successivamente anche in altre culture) abbiano portato diversi benefici: una respirazione più profonda, una pressione sanguigna e una frequenza cardiaca più regolari, avviando una cascata di effetti fisiologici che sono l’esatto opposto di ciò che si verifica in risposta ad uno stress. Questa serie coordinata di cambiamenti fisiologici è stata definita la “risposta al rilassamento” di cui beneficiano tutti gli organi del nostro corpo, dal cuore al cervello.
Oggi, la meditazione e altre pratiche che riguardano il binomio mente-corpo, come lo yoga e la consapevolezza, stanno crescendo in popolarità. Storicamente, questi strumenti sono stati usati per promuovere nell’essere umano doti come l’intuizione ma anche pace interiore, illuminazione e connessione a qualcosa di più grande di se stessi. Oggi molte persone sono attratte da queste pratiche per i benefici percepiti sulla salute fisica e mentale e per alleviare lo stress.
Parallelamente a questo crescente interesse delle persone, un po’ in tutto il mondo, vi è la ricerca emergente che descrive vari cambiamenti neurobiologici, fisiologici e genomici associati alle pratiche mente-corpo, in particolare la meditazione, tra cui l’attivazione di specifiche regioni cerebrali, una maggiore variabilità della frequenza cardiaca e la soppressione delle vie infiammatorie indotte dallo stress.
Nel 1964, il dottor John Stoeckle e colleghi del Center for Primary Care Innovation, conclusero che il 60-80% delle visite ai medici di base si verificano per problemi legati allo stress. Lo stress è onnipresente nella nostra vita e, come sottolineano gli autori, al Benson-Henry Institute for Mind Body Medicine presso il Massachusetts General Hospital, si ricevono regolarmente segnalazioni al programma SMART (Stress Management and Resiliency Training) da parte di medici e specialisti delle cure primarie che hanno visto i loro pazienti trarre vantaggio da pratiche come la meditazione.
Molti pazienti, inizialmente scettici, vengono in questa struttura consigliati al meglio sulle tecniche mente-corpo da sperimentare per ridurre la risposta allo stress e viene spiegato cosa aspettarsi ragionevolmente (ad esempio che è difficile sopprimere del tutto il pensiero con la meditazione e che il vagare della mente è normale). Con la guida e la pratica costante, la maggior parte dei pazienti si sente meno stressata, sperimenta un maggiore senso di benessere ed è meno infastidita dai sintomi che li hanno portati a richiedere consulto al medico. Alcuni pazienti notano anche un maggiore senso di connessione spirituale.
Il fatto di credere alla reale efficacia di queste tecniche non è necessario per ottenere i benefici promessi. Infatti, studi randomizzati e controllati, hanno suggerito uguali risultati sulla salute e qualità della vita in molteplici condizioni fisiche e/o mentali correlate o esacerbate dallo stress, tra cui dolore cronico, ansia, depressione, affaticamento correlato al cancro, dipendenza da tabacco, malattie infiammatorie intestinali e malattie cardiovascolari. Inoltre, i risultati preliminari suggeriscono che l’integrazione di questi strumenti nel sistema sanitario può ridurre l’utilizzo dell’assistenza sanitaria e dunque offrire un doppio vantaggio.
Tuttavia, non tutti sono pronti ad abbracciare queste tecniche: alcuni pazienti possono avere preoccupazioni riguardo a certe pratiche che violano le loro credenze religiose; altri non sono pronti a impegnarsi nello sforzo richiesto per mantenere una pratica regolare; altri ancora sono convinti di aver sempre bisogno di farmaci per superare ogni tipo di disturbo. Inoltre, questi strumenti potrebbero non essere appropriati per alcuni pazienti. Ad esempio, i pazienti con gravi malattie mentali possono avere difficoltà ad apprendere le abilità necessarie o rischiare di perdere il contatto con la realtà quando intraprendono alcune di queste pratiche.
Nonostante ciò, visti i dati disponibili, gli autori sostengono che:
“la medicina mente-corpo dovrebbe essere riconosciuta come potenziale prevenzione primaria e secondaria e, ove possibile, regolarmente integrata nelle cure primarie”.
Ma non solo, visto che stress, alti livelli di ansia e depressione sono frequenti anche tra i giovani, gli autori sono convinti che tecniche come la meditazione siano molto importanti da integrare anche nell’istruzione primaria e secondaria. Le scuole che già utilizzano questi strumenti hanno notato miglioramenti nei risultati cognitivi e socio-emotivi degli studenti. Ve ne abbiamo parlato anche noi in diversi articoli:
https://www.greenme.it/lifestyle/bambini/meditazione-scuola-studiare-meglio/
Gli autori scrivono poi:
“Oltre ai potenziali benefici per la salute fisica e mentale della meditazione, prevediamo potenziali benefici per la società. La meditazione e gli strumenti correlati promuovono l’empatia e la presenza consapevole tra gli operatori sanitari, migliorando così la qualità delle cure. Storicamente, la coltivazione di queste pratiche consapevoli e contemplative nella società ha promosso la tolleranza e la comprensione reciproca, migliorando il tessuto sociale. La ricerca suggerisce che, a livello individuale, le pratiche mente-corpo possono promuovere comportamenti utili alla socialità”.
Infine, le terapie mente-corpo possono essere un’aggiunta utile nella gestione del dolore cronico e di altre malattie non trasmissibili legate allo stress promuovendo la resilienza attraverso la cura di sé. Sebbene non siano una panacea, possono fare molto per migliorare il benessere e ridurre i sintomi e gli effetti fisiologici dello stress.
Insomma meditazione e tecniche similari possono davvero aiutarci un po’ a 360° per migliorare la nostra salute fisica e mentale.
Fonte: The New England Journal of Medicine
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