La cantante in copertina su Health mentre allatta al seno il suo terzo figlio, un tributo a tutte le madri e alla loro sofferenza taciuta
Alanis Morissette adora ogni parte della maternità, anche la parte più difficile, quella di cui troppo poco si parla. La cantante quarantacinquenne ha onorato la copertina del numero di maggio della rivista Health allattando al seno suo figlio Winter, per mostrare l’ammirazione che nutre per le madri di tutto il mondo, anche quando queste ultime soffrono enormemente.
“Adoro le donne. Adoro le mamme”, ha detto Morissette “Se ne parlo troppo, inizierò a piangere. Penso che le mamme siano davvero altruiste, giorno dopo giorno. Spesso soffrono in silenzio, continuano a soffrire, anche se restano sempre operative, e continuano ad andare avanti, nonostante le avversità. Se il mio umorismo o la mia persona possono aiutare a diffondere questo messaggio, a offrire un momento di tregua, io lo farò. Ecco perché ho scelto questa copertina.
45 anni, Alanis Morisette ha tre figli. E sin dal primo bambino, ha iniziato la sua battaglia quasi decennale con la depressione postpartum.
“I miei primi due figli, erano principalmente depressione, idee suicida e ansia. Ma la depressione era così impressa nella mia faccia che l’ansia era solo musica di sottofondo.
La cantante, con questa copertina, e i suoi testi personali, spera di entrare in contatto e fornire supporto a tutte le mamme che stanno vivendo le stesse esperienze.
La depressione post partum (DPP) o depressione puerperale è un disturbo che colpisce, con diversi livelli di gravità, dal 7 al 12% delle neomamme ed esordisce generalmente tra la 6ª e la 12ª settimana dopo la nascita del figlio.
La donna si sente triste senza motivo, irritabile, facile al pianto, non all’altezza nei confronti degli impegni che la attendono. Inoltre, un sentimento ricorrente tra le neomamme, che si trovano a dover affrontare questo problema, è la vergogna mista a senso di colpa. Nel sentire comune si dà infatti per scontato che una neomamma debba essere felice in ogni istante. Si tratta di un falso mito. La paura di essere considerate delle madri inadeguate, alimentata da aspettative poco realistiche, può portare le donne a sentirsi colpevoli e ad essere poco inclini a cercare aiuto, dimenticando che occorre tempo per adattarsi alla maternità.
E’ bene ricordarlo: genitori non si nasce, si diventa. E bisogna parlarne, per poterne uscire.
Fonte: Health
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