Il governo delle Isole Canarie ha lanciato una campagna Mascarilla-19, per aiutare le donne vittime di violenza domestica durante l'emergenza coronavirus
Per tante donne rimanere a casa non è sicuro. Così il governo delle Isole Canarie ha lanciato una campagna Mascarilla-19, il nome in codice che la vittima di violenza deve pronunciare recandosi o telefonando ad una farmacia del quartiere. Immediatamente il farmacista attiva il protocollo d’emergenza.
Il coronavirus non ferma purtroppo la violenza domestica. Qualche giorno fa, D.i.Re, la rete nazionale che raccoglie 80 organizzazioni che gestiscono centri antiviolenza, aveva lanciato l’allarme in Italia spiegando che il numero dei centri 1522 è sempre attivo.
🔴 Si estás viviendo una situación de violencia de género en tu hogar motivado por el aislamiento, acércate a tu farmacia y pide "Mascarilla 19". Queremos ayudarte. Una iniciativa promovida por @IgualdadGobCan @coflaspalmas y @coftenerife #Mascarilla19 pic.twitter.com/uS2RCU8hJh
— FarmacéuticosSCTenerife (@FarmaceuticosSC) March 17, 2020
Adesso, nelle Canarie arriva uno strumento in più per aiutare le donne in difficoltà in questo periodo da reclusi in casa. La campagna si chiama ‘Mascarilla-19′, ovvero mascherina 19 ed è il nome in codice che la vittima deve pronunciare in farmacia (o telefonando) se vuole richiedere aiuto. Il farmacista sentendo la parola sa che dovrà avviare immediatamente il protocollo d’emergenza, ovvero chiamare le forze dell’ordine e le strutture antiviolenza.
L’iniziativa lanciata dall’Instituto Canario de Igualdad ha subito fatto il giro del web raggiungendo oltre 200mila persone e per questo altre città come Madrid e Valencia, pensano di farla propria.
Il motivo principale per cui si è arrivati alla campagna è che l’isolamento per il Covid-19 aumenta esponenzialmente il pericolo per le donne vittime della violenza di genere. Secondo Kika Fumero, direttore dell’Istituto per l’uguaglianza delle Isole Canarie (ICI),”la cosa più importante è unirsi contro i maltrattatori e far sapere alle donne che non sono sole”.
“Questa è una sfida collettiva per contenere la curva del coronavirus senza innescare la violenza di genere”, afferma Fumero.
Fonte: La Hora digital
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