Su Facebook si diffonde la bufala sullo zenzero in grado di prevenire e curare il coronavirus: i medici impegnati a contenere la disinformazione
Di recente, un utente ha condiviso un lungo post su Facebook diffondendo la bufala sullo zenzero capace di prevenire e curare il coronavirus.
Il post riporta la foto di una radice di zenzero e una dettagliata spiegazione relativa alle proprietà curative del rimedio naturale indicando che in caso si contragga il coronavirus è necessario rimanere a digiuno per 24 ore e bere per tre giorni infusi preparati con lo zenzero.
L’infuso andrebbe bevuto molto caldo perché “il coronavirus è un virus che vive solo con tempo freddo… È improbabile che vivano con tempo caldo… Ricorda che tutti i tipi di coronavirus vivono solo con tempo freddo“.
Una teoria piuttosto bizzarra, eppure il post è stato condiviso più di 38mila volte e per tentare di contenere la diffusione dell’informazione falsa sono dovuti intervenire i medici.
I medici hanno ovviamente smentito quella che è una vera e propria bufala: ovviamente non esistono prove scientifiche che attribuiscano allo zenzero bollito la capacità di curare le persone dall’infezione virale.
Chi mostra i sintomi della malattia deve rivolgersi immediatamente a un medico, anziché tentare di curarsi con rimedi fai da te, come ha ricordato anche l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS).
In risposta alla bufala su Facebook, il Dott. Mark Kristoffer Pasayan, della Philippine Society for Microbiology and Malattie infettive, ha dichiarato all’AFP:
“Per tutti i coronavirus, non ci sono prove che indicano l’efficacia di questo metodo per prevenire e persino curare le infezioni virali.
Condizioni di bassa umidità e freddo facilita la trasmissione di un agente patogeno da una persona all’altra, ma non è collegato all’assunzione di cibi caldi”.
I Social Network, a lungo criticati per aver consentito la diffusione di notizie false hanno immediatamente preso provvedimenti.
Nei giorni successivi alla pubblicazione del post divenuto virale, Facebook ha deciso di intervenire contro la disinformazione, oscurando le affermazioni false su presunte terapie e altre notizie non verificate che circolano sul coronavirus.
Kang-Xing Jin di Facebbok, ha dichiarato che la società “rimuoverà i contenuti con false affermazioni o teorie del complotto contrassegnate da importanti organizzazioni sanitarie globali e autorità sanitarie locali, poiché potrebbero causare danni alle persone che ci credono“.
Facebook prevede inoltre di aumentare i propri sforzi di verifica e monitoraggio su Instagram, di sua proprietà: cliccando su un hashtag relativo al coronavirus verrà visualizzato un “pop-up con informazioni credibili”.
Il social network vuole così dare priorità alle fonti di informazione verificate, che aiutino le persone a informarsi in modo corretto sul coronavirus.
Anche Twitter e Google stanno intensificato i loro sforzi per guidare i loro utenti verso fonti verificate sull’argomento.
Lo scorso giovedì, Google ha annunciato che nei prossimi giorni, quando le persone cercheranno informazioni sul coronavirus, visualizzeranno un avviso speciale con gli aggiornamenti dell’OMS.
Su YouTube, di proprietà di Google, verranno promossi video da fonti credibili e saranno suggeriti contenuti verificati.
Allo stesso modo Twitter ha iniziato a spingere gli utenti che cercano il coronavirus a visitare prima i canali ufficiali di informazioni sulla malattia.
Si tratta di misure importanti, che potrebbero avere enormi conseguenze e a cui si è dovuti arrivare a causa del dilagare di informazioni false, non verificate, condivise da migliaia di utenti.
Nel frattempo il coronavirus, o COVID-19, hafià ucciso oltre 1.350 persone, mentre i contagi sono saliti a circa 60.000.
Le ultime linee guida dell’OMS non consigliano l’uso di medicinali specifici per prevenire o curare la malattia ma indicano una serie di comportamenti:
“Se vuoi proteggerti dall’infezione del nuovo coronavirus, dovresti mantenere l’igiene di base delle mani e delle vie respiratorie, adottare pratiche alimentari sicure ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse o raffreddore.
Se hai febbre, tosse e difficoltà respiratorie, cerca assistenza medica in breve tempo per ridurre il rischio di sviluppare un’infezione più grave e condividi con il tuo medico le informazioni relative ai tuoi viaggi recenti”.
L’OMS ha affermato che, sebbene il governo cinese abbia assicurato che il il picco sarà raggiunto entro poche settimane, al momento è ancora troppo presto per prevedere l’evoluzione dell’epidemia.
Fonti di riferimento: AFP/Facebook/CNN/OMS
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