Le locuste minacciano la Somalia e il sud est dell'Africa per colpa dei cambiamenti climatici. Per l'Onu bisogna correre ai ripari immediatamente
Le locuste minacciano la parte orientale dell’Africa. Le Nazioni Unite mettono in guardia: tra poche settimane alcuni paesi potrebbero fare i conti con la più devastante invasione degli ultimi 70 anni. Una vera e propria piaga contro cui si sta muovendo anche la Fao.
La sempre più massiccia presenza di questi insetti nel deserto nel Corno d’Africa potrebbe provocare una crisi umanitaria, secondo la Food and Agriculture Organization.
Quella che potrebbe colpire Kenya, Etiopia e Somalia è la peggiore degli ultimi decenni e ha già distrutto centinaia di migliaia di ettari di colture.
A prima vista, le locuste del deserto nella Somalia settentrionale sembrano poco inquietanti. Piccole e senza ali, le giovani locuste popolano il sud-est dell’Africa ma a breve minaccernno oltre 10 milioni di persone in tutta la regione, provocando una grave crisi alimentare.
Gli insetti si stanno diffondendo in uno dei luoghi più inaccessibili del pianeta. Gran parte della Somalia, a sud della regione semi-autonoma del Puntland, è minacciata o detenuta dal gruppo estremista al-Shabab legato ad al-Qaida. Ciò rende difficile o impossibile l’irrorazione aerea delle locuste che è l’unico controllo efficace.
La Somalia ha già dichiarato l’emergenza nazionale visto che potrebbe “essere la piaga più devastante delle locuste mai avvenuta se non contrastiamo il problema più velocemente di quanto stiamo facendo in questo momento”, ha detto il capo umanitario delle Nazioni Unite Mark Lowcock.
E la colpa è del clima che cambia e dalle piogge insolitamente intense, aiutate da un potente ciclone al largo della Somalia a dicembre. Le locuste sono state trasportate dai venti della tempesta dalla penisola arabica e da altre parti, e ora si stanno nutrendo della fresca vegetazione della Somalia.
Nelle prossime settimane, inoltre, sono previste nuove piogge nella regione, rendendo ancora più grave la situazione. A questo ritmo, il numero di locuste se non controllato potrebbe crescere fino a 500 volte entro giugno.
Una piaga che in futuro potrebbe diventare ancora più pericolosa: i cambiamenti climatici aumentano la presenza di cicloni dall’Oceano Indiano al largo dell’Africa orientale e di conseguenza la probabilità di ulteriori focolai di locuste.
Secondo la Fao, esse stanno mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare e il sostentamento nel Caucaso e nell’Asia centrale nonché nelle aree adiacenti dell’Afghanistan settentrionale e della Federazione russa meridionale. Solo nel Caucaso, 25 milioni di ettari di aree coltivate sono minacciate e almeno 20 milioni di persone sono a rischio.
Le locuste hanno un’alta capacità di moltiplicarsi, formare gruppi, migrare su distanze relativamente grandi (possono volare fino a 150 km al giorno) e in presenza di piogge abbondanti si riproducono rapidamente e aumentano di circa 20 volte in tre mesi, a danno delle colture e dell’approviggionamento alimentare delle popolazione.
Ed è quello che potrebbe accadere in Somalia se non si correrà presto ai ripari.
Fonti di riferimento: Onu, Fao, Nbc
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