Parco della Lessinia: dopo le proteste la Regione vuole fare marcia indietro sulla restrizione

C'è un retromarcia della maggioranza regionale e la proposta legislativa che andrebbe a ridurre di fatto i confini protetti dell'oasi naturale, potrebbe essere“modificata o, più probabilmente, ritirata tout court”.

Le ondate di proteste e la marcia contro la lobby dei cacciatori per dire no alla riduzione del Parco Naturale della Lessinia, a quanto pare stanno portando i primi frutti. Secondo quanto riporta Il Mattino di Padova, c’è un retromarcia della maggioranza regionale e la proposta legislativa che andrebbe a ridurre di fatto i confini protetti dell’oasi naturale, potrebbe essere
“modificata o, più probabilmente, ritirata tout court”.

Sarebbe una bellissima notizia. Già nei giorni scorsi, vi avevamo parlato di quello che sta succedendo nella Vella della Lessinia dove la commissione politiche ambientali della Regione Veneto aveva deciso di ridimensionare il Parco, per rispondere alle esigenze degli abitanti dei comuni limitrofi. Si voleva ridurre l’area da 10mila a 8mila ettari così da far accedere i cacciatori che attualmente non hanno ingresso al Parco. Parliamo quindi di 2mila ettari protetti in meno in cui la caccia al cinghiale potrebbe avvenire indisturbatamente.

Da qui la reazione di ambientalisti, animalisti e attivisti che hanno fatto una serie di proteste sfociate poi in una marcia con un cordone di 10mila persone. Come dicevamo, alla proposta di ridimensionamento del Parco avevano esultato cacciatori, agricoltori e allevatori, adesso la palla passa ai cittadini che vorrebbero mantenere l’area protetta. A sostegno era intervenuta anche Cristina Guarda consigliere della Regione Veneto che aveva sottolineato, da comune abitante, la preziosità della biodiversità del parco.

Secondo i manifestanti, l’eradicazione dei cinghiali non è una valida motivazione per ridimensionare il Parco, oltre a non rappresentare una soluzione al contenimento degli animali.

Le cose adesso potrebbero cambiare perché si vocifera un passo indietro da parte della maggioranza, anche se va sottolineato che la proposta di legge dei consiglieri regionali veronesi Alessandro Montagnoli, Enrico Corsi e Stefano Valdegamberi aveva già ottenuto il voto favorevole della Commissione ambiente e adesso si era in attesa della decisione del Consiglio per l’approvazione definitiva. Si tratterebbe del primo caso in tutta Europa in cui un parco naturale viene ridotto.

“Il Parco va tutelato, non ridimensionato, perché rappresenta un’area naturalistica importante che offre benefici a tutta la comunità”, spiegano gli ambientalisti ma anche in tantissimi cittadini che nonostante la neve alta, non hanno rinunciato a marciare per salvare la valle.

Foto Facebook

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