La mareggiata svela una discarica abusiva di 20 ettari nascosta sotto la sabbia vicino Messina

A Milazzo le mareggiate hanno riportato alla luce una discarica abusiva di ben 20 ettari fino ad allora rimasta sotto la sabbia!

Quello che è accaduto vicino Messina ha dell’incredibile o forse no dato che siamo in Italia. Le mareggiate hanno riportato alla luce nei giorni scorsi una discarica abusiva di ben 20 ettari fino ad allora rimasta sotto la sabbia!

Una vera e propria montagna di rifiuti sono quelli portati a galla dalle avverse condizioni meteo marine degli ultimi giorni di dicembre e dei primi di gennaio. Spazzatura che era stata interrata lungo la Riviera di Ponente a Milazzo, a ridosso della foce del torrente Mela.

Secondo le prime indagini della Capitaneria di Porto, che ovviamente ha messo sotto sequestro la zona, la discarica abusiva oggi tornata alla luce potrebbe risalire addirittura agli anni ’60.

Le mareggiate che si sono verificate alcuni giorni fa hanno causato un fenomeno erosivo del terreno in cui erano stati nascosti i rifiuti e di conseguenza questi sono stati dissotterrati e si sono riversati in mare, poi sulla spiaggia e anche in prossimità di alcune abitazioni.

In realtà la zona non è nuova a tali spiacevoli sorprese. Lo scorso anno proprio nello stesso luogo erano stati sequestrati 8000 metri quadrati di discarica abusiva. Le più recenti mareggiate non hanno fatto altro che evidenziare una situazione ambientale decisamente più critica di quanto si pensasse.

Sull’increscioso fatto è intervenuto anche il ministero dell’Ambiente Sergio Costa che una volta venuto a conoscenza della situazione ha “immediatamente inviato il capo del Reparto Ambientale Marino, l’ammiraglio Aurelio Caligiore, per effettuare una verifica ispettiva

Adesso non resta che capire bene l’area interessata dalla vecchia discarica abusiva (stimata in circa 20 ettari) e capire di quali rifiuti era composta per poter fare quanto prima i dovuti interventi di bonifica. Il problema sarà però trovare i fondi dato che l’ente comunale sicuramente non ne ha a sufficienza (si parla già di circa 10 milioni di euro), dovrà quindi intervenire la Regione Sicilia.

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