La Polizia ha fatto sapere di aver avviato indagini contro 183 persone colpevoli di aver dato origine agli incendi che da mesi devastano l'Australia
I devastanti incendi che ormai da mesi stanno distruggendo il sud dell’Australia potrebbero essere stati causati dall’uomo. Inizialmente si credeva fosse stato un fulmine ad aver dato origine ai roghi: oggi la polizia del Nuovo Galles del Sud ha invece fatto sapere di aver avviato indagini contro oltre 180 persone per gli incendi che hanno colpito le arre boschive australiane dall’autunno del 2019 a oggi.
Dall’inizio di novembre, la NSW Police ha intrapreso azioni legali contro 183 persone, tra cui 40 minorenni, per ben 205 reati connessi agli incendi.
In particolare, 24 persone sono state accusate per aver appiccato deliberatamente gli incendi, 53 sono indagate per non aver rispettato il divieto ad accendere fuochi e altre 43 dovranno rispondere per aver gettato a terra oggetti in grado di dare inizio alle fiamme, come sigarette accese.
Police have taken legal action against 183 people for more than 200 bushfire-related offences since November last year.https://t.co/WzoxRigKPL
— NSW Police Force (@nswpolice) January 6, 2020
Le indagini sono in corso e la polizia ha chiesto alla cittadinanza la massima collaborazione nel fornire prove fotografiche o video in proprio possesso, per trovare altri eventuali responsabili e ha ricordato quali sono le pene previste per chi appicca incendi.
A causa degli incendi, l’Australia sta vivendo una vera e propria emergenza che sta causando morti, evacuazioni, danni ad abitazioni ed aziende, oltre alla perdita di grandi aree di foresta e alla morte di mezzo miliardo di animali, tra cui koala, canguri, pipistrelli, pesci e insetti impollinatori.
Chi accende un fuoco, danneggiando cose e mettendo in pericolo la vita delle persone, o chi non spegne un incendio dopo averlo provocato rischia da 12 mesi a 25 anni di reclusione, oltre a sanzioni pecuniarie, in base alla gravità delle conseguenze del gesto.
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