La Francia ha approvato il decreto che fissa le distanze minime da rispettare tra campi trattati con pesticidi e abitazioni
La Francia ha approvato il decreto che fissa le distanze minime da tenere tra abitazioni e campi coltivati in cui si utilizzano pesticidi.
Il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 29 dicembre ed è entrato in vigore il 1°gennaio di quest’anno.
Per le colture basse, tra cui rientrano i cereali e numerosi ortaggi, i pesticidi potranno essere usati anche a cinque metri di distanza dalle case, mentre la distanza da rispettare per le coltivazioni più alte è di soli dieci metri.
I pesticidi inclusi tra quelli considerati più pericolosi dovranno invece rispettare una distanza di 20 metri dalle abitazioni. L’elenco dei fitofarmaci ritenuti pericolosi rappresenta però solo lo 0,3% dei pesticidi utilizzati e non include il glifosato, nonostante questo sia stato classificato dall’Organizzazione mondiale della sanità come probabilmente cancerogeno.
Nel 2016 il governo francese aveva espresso la volontà di vietare l’uso del glifosato a partire dal 2021, per tutelare la sicurezza di cittadini e agricoltori.
All’inizio dello scorso anni poi, Macron aveva fatto un passo indietro, dichiarando l’impossibilità a rinunciare ai pesticidi contenenti glifosato, poiché il divieto avrebbe danneggiato il settore agricolo.
Con il provvedimento appena approvato, non solo si continuerà a utilizzare il glifosato, ma si arriva addirittura ad azzerare le distante tra abitazioni e campi in cui il pericoloso pesticida viene utilizzato, esponendo così i cittadini a enormi rischi per la salute.
I pestidici a base di glifosato potranno dunque essere usati a cinque metri dalle abitazioni e, in alcuni casi, a una distanza di soli tre metri.
Il provvedimento infatti solleva gli agricoltori dal rispetto delle distanze qualora vengano adottati i cosiddetti dispositivi antideriva. Inoltre, gli agricoltori non sono obbligati a informare i cittadini prima di effettuare i trattamenti.
Numerose ONG e associazioni ambientaliste, tra cui Générations Futures, avevano chiesto al governo una legge perché la distanza tra campi trattati con i pesticidi e abitazione fosse di almento 150 metri, per tutelare la salute della cittadinanza.
Il nuovo decreto fissa invece distanze molto inferiori, che grazie alle deroghe potranno essere ulteriormente ridotte.
🚜Distance entre les zones d'épandage des #pesticides et les habitations : alors que les « ONG prônaient des zones tampons d’au moins 150 mètres », les distances finalement retenues seront de 3, 5 ou exceptionnellement 20 mètres à partir de janvier 2020. https://t.co/jGUVczFonD
— POLLINIS (@AssoPollinis) December 24, 2019
L’associazione Générations Futures, che negli ultimi anni si è battuta contro l’approvazione del decreto, ha annunciato di voler far ricorso contro il nuovo provvedimento.
“Générations Futures denuncia la totale mancanza di ambizione di questi testi che non cambierà nulla sul campo e non proteggerà in alcun modo gli abitanti delle aree di utilizzo dei pesticidi” ha dichiarato François Veillerette, direttore di Générations Futures.
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