Rob Greenfield ha portato avanti un esperimento per un anno durante il quale non ha acquistato nessun tipo di alimento, coltivando da sé il proprio cibo
Riuscireste a sopravvivere senza acquistare nessun tipo di alimento per dodici mesi? Sembra incredibile rinunciare a supermercati, cene al ristorante, aperitivi per un anno, eppure Rob Greenfield ce l’ha fatta.
Rob è un ragazzo americano di 33 anni, attivista ambientale da tempo impegnato in imprese avventurose che hanno lo scopo di sensibilizzare e ispirare le persone a vivere una vita sana e nel rispetto della natura.
Nell’ultimo anno Rob ha portato avanti un progetto insolito che ha in parte rappresentato un percorso di crescita personale, una sorta di sfida con se stesso, e in parte un modo per dimostrare che uno stile di vita diverso è possibile.
Rob infatti non ha acquistato cibo per ben un anno: nessuna spesa nei negozi e nei supermercati, nessuno spuntino al bar, nemmeno uno snack o un una bevanda. Come ha fatto? È lo stesso Rob a raccontare la sua incredibile esperienza sul Guardian:
“Nell’ultimo anno ho coltivato il 100% del mio cibo. Niente negozi di alimentari, niente ristoranti, nemmeno un drink al bar. La natura era il mio giardino, la mia dispensa e la mia farmacia”, ha scritto il ragazzo.
Contrariamente a quanto si possa immaginare, Rob non ha portato avanti la sua impresa in una fattoria in campagna bensì in città, per la precisione a pochi chilometri da Orlando, in Florida, senza alcuna esperienza precedente in giardinaggio o orticoltura.
Si è preparato per solo sei mesi e dopodiché si è avventurato nel suo anno da auto-produttore. Quando è arrivato in Florida, Rob non possedeva terreni, dunque ha iniziato a coltivare il proprio cibo trasformando in orti i giardini dei vicini, ai quali donava in cambio parte del suo raccolto.
Non avendo a disposizione una casa e avendo in progetto di fermarsi a Orlando per due anni, il ragazzo si è messo alla ricerca di un cortile inutilizzato, trovando ospitalità nella proprietà di Lisa, una signora di circa 60 anni.
Lisa ha messo a disposizione il proprio spazio esterno, dove Rob ha costruito una casa e organizzato l’orto, sistemato una cisterna per raccogliere l’acqua piovana e una per compostare i rifiuti organici. In cambio, Lisa ha ottenuto prodotti freschi dell’orto per un anno.
Prima di questa esperienza, Rob aveva uno stile di vita assolutamente in linea con quello di tutti noi. A un certo punto ha riflettuto sulla provenienza del proprio cibo e ha scoperto, grazie a libri e documentari, il grande impatto negativo della sua alimentazione sul Pianeta.
Così, ha deciso di tuffarsi in un’impresa che prevedesse di rinunciare al cibo offerto dal sistema alimentare industriale e di iniziare a coltivare da sé il proprio cibo.
“Mi sono promesso di cambiare le mie abitudini alimentari e di ispirare gli altri a farlo.
Nel corso dell’anno successivo ho coltivato oltre 100 cibi diversi nei miei orti. Ciò includeva dozzine di verdure diverse ricche di sostanze nutritive, patate dolci per le mie esigenze caloriche, deliziosi frutti come papaie e banane, verdure come zucche, carote, fagioli e barbabietole ed erbe e peperoni per insaporire tutti i miei pasti. Ho allevato api per poter avere il mio negozio di dolciumi proprio a casa”, scrive Rob.
Gli orti hanno soddisfatto metà delle esigenze nutrizionali del ragazzo, e per il resto ha fatto ricorso alla raccolta spontanea di erbe, funghi, frutti e altri vegetali in natura e ha addirittura ricavato il sale dall’oceano.
Oltre a questo, Rob si è cimentato con la pesca e, per quanto discutibile, si è nutrito di alcuni cervi che ha trovato investiti sulla strada.
“Alcuni ritengono che ciò sia controverso, ma per me è semplicemente logico utilizzare risorse che altrimenti andrebbero sprecate”, ha detto Rob.
Dalla natura non Rob non ha ricavato solo cibo, ma anche rimedi per il raffreddore e l’influenza, raccogliendo curcuma, zenzero, bacche di sambuco ed erbe medicinali.
I rimedi non gli sono però serviti, poiché in un anno non si è mai ammalato, grazie alla dieta salutare ricca di alimenti freschi e fermentati e allo stile di vita più sano.
L’esperimento è stato un percorso di ricerca personale per capire se fosse possibile sopravvivere senza fare affidamento sull’agricoltura intensiva e sulla grande distribuzione ma ha finito per ispirare molte persone che hanno iniziato a coltivare orti anziché piante ornamentali nei propri giardini.
Durante questi 12 mesi Rob ha infatti aiutato altre 15 persone a organizzare il proprio orto, tenuto lezioni gratuite di giardinaggio, piantato circa 200 alberi da frutto per la comunità e inviato oltre 5000 pacchi di semi biologici ad altrettante persone nel mondo.
L’esperienza di Rob si è conclusa in modo molto positivo e il ragazzo assicura che tutti noi potremmo mettere in atto una piccola rivoluzione, partendo da piccoli gesti: imparare a raccogliere erbacce commestibili, coltivare parte del proprio cibo, acquistare frutta e verdura da piccoli produttori locali, cucinare anziché ricorrere agli alimenti pronti o confezionati.
“Voglio semplicemente che gli altri mettano in discussione il loro cibo: da dove viene? Come arriva? In che modo ha influenzato la Terra, le altre specie e le persone che l’hanno coltivata? E se le risposte non piacciono, voglio dare loro modo di cambiarle”, ha concluso Rob.
Non è necessario stravolgere la propria vita e non deve essere qualcosa da fare da soli: se ognuno di noi facesse una piccola parte organizzandosi all’interno della propria comunità, secondo Rob potremmo vivere tutti una vita più sana, più sostenibile e più felice.
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Foto: Life Wonderful