Tutti i ragazzi (e anche molti bambini) hanno ormai un cellulare e, purtroppo, questo viene portato e utilizzato anche a scuola durante le ore di lezione. Una scuola di Biella ha pensato di eliminare il problema alla radice creando un pannello in cui ogni alunno deve posizionare il suo cellulare appena arrivato in aula.
Tutti i ragazzi (e anche molti bambini) hanno ormai un cellulare e, purtroppo, questo viene portato e utilizzato anche a scuola durante le ore di lezione. Una scuola di Biella ha pensato di eliminare il problema alla radice creando un pannello in cui ogni alunno deve posizionare il suo cellulare appena arrivato in aula.
L’idea è nata all’istituto superiore Bona di Biella su proposta della dirigente che, a seguito di un erasmus in Olanda, aveva notato questa semplice ma intelligente soluzione per superare lo scoglio dell’utilizzo dei cellulari in classe. Ha pensato così di portarla anche nella sua scuola.
Nelle classi da settembre sono stati fissati dei pannelli di stoffa sul muro con dei taschini numerati, ciascuno serve a contenere un cellulare che deve obbligatoriamente rimanere lì durante tutto l’orario delle lezioni in modo tale che gli studenti non abbiano la tentazione di utilizzarlo (hanno però la possibilità di consultarlo durante l’intervallo).
Ovviamente i cellulari all’interno del pannello devono essere spenti o silenziosi, sentirli squillare o avvertire il suono di chat e messaggini sarebbe ugualmente fastidioso.
Inizialmente gli studenti non hanno accettato di buon grado la novità ma ora sembrano aver capito che l’idea è stata pensata per il loro “bene”.
Dalla direzione della scuola hanno spiegato:
“Subito gli alunni hanno dimostrato fastidio, ritenendo difficile il distacco dal proprio telefono. Lo preferivano certamente nelle loro tasche. Ora è stato accettato e qualcuno di loro ha compreso che non c’è nessuna intenzione punitiva ma solo quella di abituarli alla corretta gestione del proprio dispositivo”.
Una semplice ma pratica soluzione per il problema dei cellulari in classe non trovate? Chissà che altre scuole non prendano spunto…
Leggi anche: