Raccolta differenziata: Italia all’avanguardia, terza in Europa nel riciclo degli imballaggi

Italia fortissima sul riciclo degli imballaggi: siamo terzi in Europa  a poca distanza da Germania e Spagna, con molte filiere che hanno già superato gli obiettivi per il 2025. Chi lo avrebbe detto? È una realtà presentata nell’ultimo Rapporto ‘L’Italia del Riciclo’, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Fise-Unicircular.

Italia fortissima sul riciclo degli imballaggi: siamo terzi in Europa  a poca distanza da Germania e Spagna, con molte filiere che hanno già superato gli obiettivi per il 2025. Chi lo avrebbe detto? È una realtà presentata nell’ultimo Rapporto ‘L’Italia del Riciclo‘, realizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e da Fise-Unicircular.

10 anni, filiera per filiera, che mostrano un’Italia per molti inaspettata, ma vera: carta, vetro, plastica, legno, alluminio e acciaio hanno già superato, o sono a un passo dal farlo, i nuovi obiettivi previsti a livello europeo per il 2025. Altre (apparecchiature elettriche ed elettroniche a fine vita e veicoli fuori uso) crescono più lentamente, ma crescono.

Il nostro è un Paese povero di materie prime, che importa dall’estero, quasi esclusivamente da altri continenti, rendendoci di fatto dipendenti. Questo interferisce con lo sviluppo dell’industria manifatturiera e con molti settori che attualmente rappresentano il fulcro della nostra economia.

“I tassi di riciclo delle singole filiere dei rifiuti d’imballaggio hanno raggiunto livelli di avanguardia: carta (81% e terzo posto in Europa), vetro (76% e terzo posto), plastica (45% e terzo posto), legno (63%, secondo posto), alluminio (80%), acciaio (79%)” si legge sul comunicato ufficiale.

Dunque una buona notizia, anche perché negli ultimi 10 anni in Italia i rifiuti totali prodotti sono passati da 155 a 164 milioni di tonnellate (+6%) e una crescita nella raccolta non può che essere un passo importante.

Ma economia circolare non è solo riciclo e la raccolta differenziata è appena il primo passo del riciclo, mentre reimpostare il modello economico in questa direzione non è solo una necessità ambientale per un pianeta che non ha risorse infinite (e che, anzi, sta dando chiari segnali di sofferenza), ma anche una strategia per garantire sostenibilità a lungo termine. Percorrendo una strada che appare ancora molto lunga.

“Il nuovo pacchetto di direttive europee per i rifiuti e l’economia circolare contiene ambiziosi target di riciclo – spiega a questo proposito Andrea Fluttero, Presidente di Fise Unicircular – perché si raggiungano va affrontato il tema dell’eco-progettazione, […], va assicurato maggiore sbocco ai materiali recuperati attraverso un ‘pacchetto di misure’ finalizzate a promuovere lo sviluppo dei mercati del riutilizzo e dei prodotti realizzati con materiali riciclati”.

In altre parole è necessario che i materiali riciclati abbiano un mercato perché convenga alle imprese riciclare e, affinché le tecnologie di riciclo siano convenienti, è importante che i prodotti siano concepiti già pensando a come riciclare i loro componenti (per esempio assemblandoli in modo che sia più semplice smontarli).

Attualmente, purtroppo, non è così, e quelli più complessi (come i computer dismessi, per esempio), che pure contengono più materie prime importanti, non vengono sfruttati adeguatamente, costituendo un rifiuto che, oltretutto, contiene anche materiali inquinanti.

I passi sono dunque ancora molti, e potranno essere fatti solo con un radicale cambiamento di mentalità, che deve partire da tutti.

Il Rapporto è disponibile a questo link.

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