Erbe e spezie: quasi la metà di quelle vendute in Europa sono adulterate. Lo studio sul DNA

Un nuovo studio ha indagato sulla qualità delle erbe e delle spezie in commercio scoprendo che il 27% dei prodotti venduti è sofisticato

I prodotti a base di erbe, venduti in tutto il mondo come alimenti o integratori, sono sono considerati sicuri e privi di rischi poiché percepiti come naturali.

Purtroppo però, spesso i controlli su erbe sfuse, spezie o estratti di erbe sono scarsi o inefficaci e non è raro che in commercio si trovino prodotti sofisticati, che contengono sostanze diverse da quelle indicate in etichetta.

Il mercato delle erbe, delle spezie e dei loro derivati ha infatti importanti risvolti economici e poiché molte piante risultano particolarmente costose, non è raro che i produttori alterino i prodotti, ad esempio aggiungendo a una droga vegetale altre droghe dall’aspetto simile ma dal prezzo inferiore e prive di proprietà.

Un nuovo studio pubblicato su Frontiers in Pharmacology ha indagato sulla portata di questo fenomeno, analizzando quasi 6mila prodotti a base di erbe e spezie venduti in 37 paesi in tutto il mondo.
Secondo i risultati di questa ricerca, il 27% delle erbe e dei prodotti da esse ricavati risultano sofisticati, adulterati o contraffatti, e il contenuto non rispecchia ciò che è indicato in etichetta.

Le percentuali di prodotti sofisticati varia in modo significativo da un continente all’altro. L’Australia si classifica al primo posto con il 79% di sofisticazioni registrate, seguita dal Sud America (67%) e dall’Europa (47%). La situazione migliora in Nord America, dove i prodotti non conformi sono il 33%, in Africa (27%) e in Asia (23%).

All’interno dei singoli continenti, poi, le maggiori difformità sono state riscontrate in Brasile, dove bene il 68% dei prodotti erboristici risulta adulterato. Altri paesi si attestano su percentuali molto inferiori, con il 32% di erbe contraffatte a Taiwan, seguita da India (31%), Stati Uniti (29%), Malesia (24%) e Giappone (23%).

I prodotti a base di erbe possono contenere contaminanti, sostanze sostitutive, ingredienti non indicati in etichetta o addirittura specie vegetali completamente diverse da quelle dichiarate.
Le sofisticazioni possono essere accidentali o intenzionali, spesso in questo caso motivate da interessi economici.

Le analisi di questo nuovo studio sono state effettuate mediante test del DNA sulle erbe i ricercatori concordano sul fatto che, grazie alla sempre più crescente sensibilità analitica, è possibile che le percentuali erbe sofisticate rilevate sul mercato aumenti.

Secondo i ricercatori, i risultati di questo studio dovrebbero servire spingere le autorità a effettuare maggiori controlli, poiché tali le adulterazioni e le contraffazioni rappresentano un probabile rischio per la salute umana.

Vista la crescente domanda di erbe e derivati da parte dei consumatori, è indispensabile garantire la sicurezza di tali prodotti attraverso analisi più efficaci.

Nel frattempo, i consumatori possono difendersi evitando gli acquisti presso rivenditori sconosciuti, soprattutto online o ai mercatini. Il consiglio è quello di rivolgersi alle erboristerie e farmacie, in grado di garantire la serietà, la professionalità e la correttezza dei produttori.

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Tatiana Maselli

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