Il viaggio da incubo di 10 tigri trasportate da Latina a uno zoo in Russia è finito ma una è morta

Il viaggio da incubo di 10 tigri trasportate da Latina a uno zoo in Russia è finito ma una purtroppo non ce l'ha fatta ed è morta.

Il 22 ottobre 10 tigri sono partite da Latina per un viaggio da incubo con destinazione Russia, dove le attendeva uno zoo. Gli animali, secondo quanto riporta LAV, Lega Anti Vivisezione, hanno viaggiato in casse molto strette, assolutamente inadeguate alle loro esigenze, considerata poi la notevole distanza da percorrere.

Erano impossibilitate a muoversi e così sofferenti che una di loro è morta e, a quanto pare, un’altra è in fin di vita. Bloccate per molti giorni al confine tra Polonia e Bielorussia, finalmente sarebbero state portate presso lo zoo di Poznan in Polonia. E appena possibile, 5 di loro saranno trasportate presso il Santuario Primadomus di AAP in Spagna, mentre le altre 4 rimarranno in due zoo polacchi.

In una nota la LAV ha dichiarato:

“I video che abbiamo ricevuto in anteprima mostrano che viaggiavano in condizioni agghiaccianti, condizioni non conformi alla normativa vigente.”

I volontari di LAV, nel frattempo, hanno deciso di denunciare per maltrattamento e uccisione “i responsabili e chi avrebbe dovuto garantire sulla VITA degli animali“, in collaborazione con l’associazione AAP.

Anche il WWF Italia aveva chiesto al governo italiano di intervenire al più presto per risolvere l’emergenza, scrivendo sul proprio sito:

“La situazione è critica visto che le tigri, da informazioni pervenute attraverso una lettera inviata al ministero degli Esteri e per conoscenza al WWF Italia, versano in condizioni di grave sofferenza. Da 9 giorni sono bloccate in un camion al confine tra Polonia e Bielorussa. Tra l’altro una delle 10 tigri sarebbe deceduta proprio a causa di questa situazione. Dopo aver ricevuto la segnalazione il WWF Italia ha allertato immediatamente il WWF Polonia che ha subito trovato una struttura disponibile ad ospitare le tigri. Il WWF Polonia si è anche messo a disposizione per sostenere i costi di mantenimento delle tigri per tutta la durata dell’emergenza.”

Un caso che, come afferma il WWF, fa luce sul commercio di felini, purtroppo ancora molto diffuso, basti pensare che secondo un’indagine di Interpol del 2018, l’85% del commercio mondiale di tigri avviene proprio nella nostra Europa e non si sa, spesso, che fine facciano.

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Laura De Rosa

Photo Credit: Lav

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