Borracce difettose e made in China, in Toscana si chiede il ritiro di quelle consegnate alle scuole

In Toscana alcuni consorzi avevano dotato alcune scuole di borracce in sostituzione delle bottigliette d’acqua. Ma queste borracce avrebbero dei difetti.

Borracce nelle scuole? Una lodevole iniziativa, se non fosse che molto probabilmente si tratta di borracce difettose. È quanto sta accadendo in queste ore in Toscana: qui, alcuni consorzi avevano dichiarato guerra alla plastica dotando un considerevole numero di istituti scolastici di borracce in sostituzione delle bottigliette d’acqua. Ma c’è un ma: queste borracce avrebbero dei difetti.

A seguito di segnalazioni ricevute da parte di alcune famiglie di alunni, riguardanti problemi riscontrati sulle borracce distribuite nelle scuole cittadine con iniziative pubbliche, il Comune ha scritto alle Dirigenze scolastiche per invitarle a far sospendere in via cautelativa l’utilizzo dei recipienti“, si legge in una nota del Comune di Scandicci.

A distribuire le borracce erano state gradualmente nel mese scorso le aziende di gestione del servizio idrico integrato della regione Toscana, a partire da Publiacqua, che con il progettoL’acqua del Sindaco arriva nelle scuole”, ha donato ai ragazzi delle classi prime delle scuole primarie dei comuni serviti una borraccia in alluminio.

5.000 tra bottigliette in alluminio e caraffe di vetro saranno distribuite in oltre 850 scuole di oltre 150 Comuni in tutta la regione, per un risparmio complessivo di 130 tonnellate di plastica. Cifre che per le tasche degli studenti – e dunque delle famiglie – si traducono in oltre un milione di euro di risparmio, con conseguenze fondamentali per l’ambiente, ormai soffocato da produzione e smaltimento di plastica“, i numeri snocciolati da Confservizi Cispel Toscana.

Ma ora queste borracce non convincono: da più parti si prospetta il dubbio siano di cattiva produzione e se ne invoca addirittura il ritiro. Dal un lato pare che siano made in Cina, dall’altro “almeno tra quelle regalate da Publiacqua Spa – hanno perso scaglie di rivestimento proprio nel punto dove i bimbi poggiano la bocca per bere, e le famiglie sono preoccupate per cosa abbiano potuto ingerire insieme all’acqua. Segnalazioni mi arrivano, ad esempio, da San Casciano, ma anche da Scandicci dove addirittura il Comune si è mosso per invitare i dirigenti scolastici a sospendere l’utilizzo delle borracce“, dice il consigliere regionale Maurizio Marchetti, che si appella alla Regione affinché si proceda al ritiro e divieto d’uso di tutti quei recipienti.

Le borracce in particolare di Publiacqua, per altro con tappo in plastica, sono realizzate in Cina – rincara la dose Marchetti – e ho personalmente provveduto a prendere visione delle certificazioni di conformità che hanno ricevuto prima dall’importatore e poi in Italia. Ma sono relative all’idoneità all’impiego come contenitori alimentari. Questo non le rende ipso facto adatte ad essere ingerite, in tutto o in parte. I bambini ci bevono, magari a quell’imboccatura ci affilano perfino i dentini. Fatto sta che lo smalto in diversi casi si è scheggiato, venendo plausibilmente mandato giù con l’acqua insieme a chissà quali sostanze che potrebbero essersi sprigionate dopo che è venuto meno il rivestimento“.

La replica di Publiacqua

Si legge in un comunicato di Publiacqua che “le 13.000 borracce distribuite da Publiacqua nelle scuole dei Comuni serviti sono dotate della certificazione prodotta dall’azienda produttrice per l’importatore e che riguarda tutte le parti della borraccia che possono venire a contatto con il contenuto della stessa. Per maggiore sicurezza, ed a tutela dei bambini a cui le borracce sono destinate, Publiacqua ha però provveduto ad un’ulteriore certificazione realizzata in Italia da un laboratorio accreditato e di riconosciuta esperienza e affidabilità“.

E che: “le borracce distribuite all’Istituto Comprensivo Altiero Spinelli di Scandicci non sono state consegnate da Publiacqua e sono state acquistate e distribuite in totale autonomia dalla Scuola stessa; il gestore del servizio idrico, in collaborazione con il Comune di Scandicci, ha invece distribuito 380 borracce in alluminio agli alunni delle prime classi elementari. L’Amministrazione comunale ha poi provveduto ad integrare questa prima fornitura distribuendole anche alle altre classi delle scuole primarie del territorio”.

Infine, Publiacqua ricorda un piccolo vedemecum nell’utilizzo delle borracce:

  • non utilizzare la borraccia per bevande acide;
  • non mettere le borracce in congelatore, microonde, ed a contatto con una fiamma;
  • lavare una volta il giorno utilizzando acqua e detersivo da piatti non acido.

Quanto a noi, rimane la questione di quale borraccia scegliere al momento dell’acquisto. In tanti consigliano quelle in acciaio in acciaio inox (con dicitura 18/8 o 304, le due categorie di acciaio inossidabile per uso alimentare) con il fondo removibile, che consente di accedere con facilità alla parte inferiore e all’interno. Da preferire, infine, quelle con apertura larga che avranno anche una superficie interna più dritta e più raggiungibile con spugna o scovolino.

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Germana Carillo

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