Sono nati i tartarughini di Pesaro salvati dalla tempesta e figli di Luciana: già in mare 32 di loro

Le uova sono state deposte a luglio, presidiate per due mesi dai voltontari e salvate da una tempesta pochi giorni fa: 32 tartarughe sono già libere in mare

I tartarughini di Luciana, l’esemplare di Caretta caretta approdata la scorsa estate sulla spiaggia di Baia Flavinia, Pesaro, sono finalmente nati e alcuni di loro sono già stati riconsegnati alle acque del mare.

Luciana aveva deposto le uova il 30 luglio: un evento straordinario poiché quello della città marchigiana è il nido di Caretta caretta più a nord mai osservato in Europa e probabilmente nel mondo.

Una nidificazione eccezionale che al momento rappresenta un caso isolato ma che potrebbe indicare un cambiamento delle abitudini della Caretta caretta nell’alto Adriatico, probabilmente dovuto all’aumento delle temperature.

“Che le abitudini di Caretta caretta stiano cambiando lo vediamo ormai da diversi anni, basti pensare che nel 2004 le presenze nell’Alto Adriatico erano stimate intorno alle 20-25.000, nel 2014 erano già circa 70.000, praticamente triplicate in dieci anni. Quella che stiamo vedendo potrebbe essere una colonizzazione dell’Alto Adriatico da parte di queste tartarughe, e la nidificazione di Pesaro è uno degli elementi a sostegno”, ha spiegato Sandro Pari, presidente di Fondazione cetacea, organizzazione che si occupa della tutela e della riabilitazione degli animali marini.

Dalla deposizione delle uova il nido è stato sorvegliato giorno e notte proprio dai responsabili della Fondazione cetacea, oltre che da numerosi volontari che si sono adoperati per evitare che la tana venisse danneggiata o disturbata.

Una storia di solidarietà che ha coinvolto tutta la popolazione, turisti compresi, e che è stata seguita con molta partecipazione anche online grazie ai continui aggiornamenti della Fondazione sui Social Network.

Tutto procedeva in modo regolare, quando giovedì scorso una tempesta si è abbattuta sulla città di Pesaro: il mare grosso, la pioggia, il vento e un brusco calo delle temperature avrebbero potuto mettere in serio pericolo le piccole tartarughe proprio nei giorni in cui era prevista la schiusa.

Giovedì mattina dunque lo staff della Fondazione Cetacea è intervenuto per evitare che il nido venisse danneggiato mettendo a rischio la sopravvivenza dei piccoli.

I membri della Fondazione e i volontari hanno così scavato la sabbia, dissotterrato il nido e recuperato diverse uova ancora chiuse e circa trenta tartarughini già nati, che sono stati immediatamente portati in una clinica veterinaria di Riccione in attesa di poter essere rilasciati in mare.

L’emozionante liberazione dei tartarughini pronti a prendere il mare è avvenuta lo scorso sabato: 32 piccole Carretta carretta sono state rilasciate da una barca al largo dallo staff della Fondazione, con l’aiuto della Capitaneria di porto.

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Tatiana Maselli

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