Un enorme iceberg si è staccato dall'Antartide orientale: secondo gli scienziati il fenomeno è normale e non dipende dai cambiamenti climatici
Un gigantesco iceberg si sta staccando dalla piattaforma Amery, a Est dell’Antartide. L’enorme blocco di ghiaccio, identificato con il nome D-28, misura circa 50 chilometri per 30, con una superficie totale di oltre 1600 chilometri quadrati: è il più grande iceberg prodotto dall’Antartide negli ultimi 50 anni.
I ricercatori dell’Institute of Marine and Antarctic Studies e Scripps Institution of Oceanography stanno monitorando la zona da circa 20 anni: la frattura era visibile già agli inizi degli anni 2000 e gli scienziati si aspettavano che l’iceberg si sarebbe staccato entro il 2015.
The new D28 iceberg (~1582km²) that recently calved from Amery ice shelf 🇦🇶is nicely shown in the latest @CopernicusEU #sentinel1 satellite imagery 🛰️. @helenafricker pic.twitter.com/SLHWpqHFWP
— Stef Lhermitte (@StefLhermitte) September 30, 2019
Oggi, con soli quattro anni di ritardo rispetto a quanto previsto, le immagini riprese dal satellite mostrano chiaramente il grande blocco che si allontana dalla piattaforma principale.
A 1600 km² iceberg broke off Amery Ice Shelf, as seen in @CopernicusEU Sentinel-1 radar images. This part, coined the "Loose Tooth" by @helenafricker and colleagues, has been hanging by a thread since 2002 (https://t.co/IUhXDCWOFF) and finally gave way last week.@sentinel_hub pic.twitter.com/GG60Sk52GB
— Bert Wouters (@bert_polar) September 30, 2019
La Professoressa Helen Fricker della Scripps Institution of Oceanography assicura che il fenomeno sia normale e che non dipenda dai cambiamenti climatici:
“Fa parte del normale ciclo della piattaforma di ghiaccio, dove assistiamo a eventi simili ogni 60-70 anni.
La frattura non influirà direttamente sul livello del mare, perché la piattaforma di ghiaccio stava già galleggiando, proprio come un cubetto di ghiaccio in un bicchiere d’acqua”, ha spiegato la Fricker.
Le correnti porteranno D-28 verso ovest e, con uno spessore di circa 210 metri e un peso di 315 miliardi di tonnellate di ghiaccio, occorreranno diversi anni prima che il blocco si rompa e si sciolga completamente.
Gli scienziati continueranno comunque a monitorare Amery, poiché il distaccamento dell’iceberg potrebbe provocare altre crepe, minare la stabilità della piattaforma o influenzare lo scioglimento di altro ghiaccio.
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Tatiana Maselli
Photo credit: Copernicus