I cani anti-bombe inviati dagli USA in Giordania lasciati morire di fame e incuria

Le drammatiche condizioni in cui sono costretti a sopravvirere i cani da fiuto in Giordania, sfruttati per trovare gli ordigni

I cani inviati dagli Stati Uniti per fiutare gli ordigni in Giordania stanno morendo a causa della mancanza di cure. Un’ispezione da parte dei funzionari del Dipartimento di Stato ha valutato le condizioni in cui vengono tenuti i cani da fiuto sfruttati nelle operazioni antiterrorismo.

Gli ispettori hanno rilevato che gli animali vengono costretti a lavorare oltre le loro possibilità fisiche e ospitati in canili sporchi, dove non ricevono cibo e acqua a sufficienza e cure veterinarie adeguate.

Condizioni igieniche cani Giordania

Le condizioni in cui i cani sono costretti a vivere

E le immagini del rapporto divulgate la scorsa settimana parlano chiaro: i poveri cani sono eccessivamente magri, con unghie lunghissime e pieni di zecche.

Cane infestato da parassiti

 

Da oltre 20 anni, gli Stati Uniti inviano cani da fiuto addestrati per trovare ordigni in numerosi paesi tra cui Thailandia, il Marocco e l’Indonesia.

La Giordania, con 61 cani da fiuto, è il maggior destinatario del programma. Sebbene gli Stati Uniti investano milioni di dollari per l’addestramento e la cura di questi animali, gli addetti sembrano non riuscire a garantirne loro salute e benessere.

Cane Giordania

Già nell’aprile del 2016, in seguito a un controllo, erano emerse le stesse problematiche ma nonostante le raccomandazioni niente è stato fatto per garantire il benessere a questi poveri animali e ridurre l’alto tasso di mortalità registrato tra i cani.

L’assenza di misure e azioni concrete per tutelare la salute dei cani ha portato Athena – una cucciola di soli due anni – ad avere seri problemi legati alla grave denutrizione e ha provocato la morte di Mencey a causa di malattie trasmesse da parassiti e della piccola Zoe, quest’ultima deceduta a soli due anni in modo terribile, in seguito a un colpo di calore per negligenza di chi avrebbe dovuto prendersi cura di lei.

In seguito alla nuova ispezione Chuck Grassley, presidente della commissione per le finanze del Senato, ha chiesto un  incontro con il segretario di Stato Mike Pompeo, per discutere della questione.

“È importante che il Congresso sappia se il (programma) funziona in modo efficace ed efficiente e se gli animali coinvolti nel programma vengono trattati secondo gli standard umani ed etici che indubbiamente il popolo americano si aspetta”, ha dichiarato Grassley.

Nell’ultimo rapporto gli ispettori hanno formulato nuove raccomandazioni per garantire il benessere dei cani da fiuto e ci auguriamo che tali raccomandazioni non vengano nuovamente ignorate.

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Tatiana Maselli

Photo credit: U.S. Department of State

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