Amazzonia: uccisi Maxciel e Diana, altri due difensori dell’ambiente e delle popolazioni indigene

Maxciel Pereira dos Santos e Diana Isabel Hernández Juárez sono stati uccisi a causa del loro impegno nel proteggere l'Amazzonia

Altri due difensori dell’ambiente sono stati uccisi, probabilmente proprio a causa del loro impegno nella tutela della foresta amazzonica e dei diritti degli indigeni.

Giovedì scorso Maxciel Pereira dos Santos è stato colpito da una raffica di pallottole mentre passeggiava lungo un viale di Tabatinga con la moglie e la figlia.

Maxciel lavorava da oltre 12 anni per Fondazione nazionale dell’indigeno (Funai), ente nazionale brasiliano per la protezione degli indigeni della foresta.
L’uomo aveva ricevuto diverse minacce di morte in passato e il suo brutale assassinio, secondo gli Indigenisti associati, è probabilmente legato al suo impegno nella lotta contro le pratiche illegali all’interno della terra indigena di Vale do Javari.

Nel territorio il cui Maxciel operava vive il maggior numero di indiani isolati nel mondo e la regione è un bersaglio permanente di organizzazioni criminali per lo sfruttamento illegale di caccia, pesca, legno e oro: nell’ultimo anno sono stati registrati quattro attacchi nei confronti delle persone che difendono Vale do Javari.

La Professoressa Diana Isabel Hernández Juárez ricopriva invece il ruolo di coordinatrice del comitato ambientale della parrocchia di Nuestra Señora de Guadalupe nella parte meridionale del Dipartimento di Suchitepéquez, sulla costa meridionale del Guatemala.

È stata ammazzata nel tardo pomeriggio dello scorso sabato, mentre partecipava a una processione a Santo Domingo. La donna è stata attaccata e uccisa da uomini armati non identificati ma anche in questo caso si crede che l’assassinio sia legato al suo impegno nei confronti dell’ambiente.
Diana si dedicava a progetti di riforestazione e recupero di specie rare autoctone nella foresta amazzonica.

Questi due ultimi omicidi si aggiungono alla lunga lista di crimini irrisolti commessi nei confronti di chi ogni giorno lotta per difendere l’ambiente e i diritti degli indigeni: solo nel 2018, sono stati 164 gli ambientalisti uccisi nel mondo, mentre un numero imprecisato di attivisti è stato messo a tacere attraverso minacce, cause legali e arresti.

Ci si augura che le autorità facciano il possibile per rintracciare i responsabili e consegnarli alla giustizia, affinché la morte dei due ambientalisti non resti impunita come purtroppo accade in questi casi.

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Tatiana Maselli

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