Installare impianti fotovoltaici sopraelevati e coltivare all'ombra dei pannelli solari potrebbe offrire benefici sia agli impianti sia alle coltivazioni
I sistemi fotovoltaici e le coltivazioni possono aiutarsi a vicenda e convivono creando una sinergia che offre benefici a entrambi.
Lo ha scoperto una recente ricerca pubblicata su Nature Sustainability che ha avuto l’obiettivo di monitorare le condizioni che si creano all’interno di un ecosistema che è stato definito come agrivoltaico, cioè un sistema in cui convivono agricoltura e pannelli solari.
Due delle sfide più urgenti al mondo sono la sicurezza alimentare e la produzione di energia da fonti rinnovabili ma la coesistenza di impianti solari e coltivazioni non è semplice perché entrambe le attività necessitano di terra.
Ricorrere all’energia solare richiede infatti spazio per installare gli impianti fotovoltaici: a mano a mano che tali impianti si diffondono fuori dai confini urbani, viene sottratta terra all’agricoltura, portando a dover scegliere se utilizzare il territorio a disposizione per produrre cibo o energia.
I ricercatori hanno dunque cercato una soluzione per poter produrre energia e cibo nello stesso luogo, cercando di capire se fosse possibile coltivare ortaggi all’ombra dei pannelli solari.
Gli impianti fotovoltaici sono stati quindi installati a 3 metri d’altezza, al di sopra delle coltivazioni di peperoncini e pomodori.
Durante lo studio, i ricercatori hanno costantemente monitorato i livelli di luce, temperatura e umidità attraverso l’impiego di sensori per valutare se la convivenza tra pannelli solari e coltivazioni potesse funzionare.
Gli scienziati hanno così scoperto che non solo tale convivenza è possibile, ma che il sistema agrivoltaico offre benefici sia agli impianti solari sia alle coltivazioni.
Sotto il torrido sole dell’Arizona, infatti, l’ombra offerta dai pannelli ha evitato alla vegetazione di rovinarsi e abbassato la temperatura a livello del terreno aiutando così lo sviluppo delle colture. La produzione totale di pomodori è raddoppiata, mentre quella dei peperoncini è addirittura triplicata nel sistema agrivoltaico.
Non tutte le piante hanno ottenuto gli stessi benefici: alcune varietà di peperoncini hanno assorbito meno CO2 e questo suggerisce che abbiano ricevuto troppa poca luce. Tuttavia questo non ha avuto ripercussioni sulla produzione, che è stata la medesima per le piante cresciute all’ombra dei pannelli solari e per quelle che si sono sviluppate in pieno solo.
La presenza dei pannelli ha inoltre permesso di risparmiare acqua per l’irrigazione, diminuendo l’evaporazione di acqua dalle foglie fino al 65%.
Le piante, dal canto loro, hanno aiutato a ridurre la temperatura degli impianti, migliorandone l’efficienza fino al 3% durante i mesi estivi.
Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche utilizzando specie vegetali differenti, i risultati di questo studio sono incoraggianti e dimostrano che gli impianti solari possono convivere con l’agricoltura e addirittura i due sistemi possono ottenere benefici reciproci da tale convivenza.
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Tatiana Maselli