E' in fuga l'ape clandestina arrivata in Inghilterra dalla Turchia, condannata a morte dalle autorità perché potrebbe minacciare le specie autoctone
Una famiglia britannica è rientrata dalle vacanze in Turchia con un particolare souvenir: si tratta di un esemplare di Osmia avosetta e sull’ape è stata emanata una condanna a morte da parte delle autorità sanitarie inglesi.
L’ape appartiene a una specie rara originaria della Turchia e diffusa anche in Iran, Siria e Giordania.
L’Osmia avosetta è un’ape muratore famosa per i suoi nidi costruiti con petali di fiori e fango, assemblati in modo da creare delle opere d’arte colorate.
La famiglia si è accorta della presenza dell’ape proprio dopo aver trovato alcuni di questi meravigliosi bozzoli sul divano e in giardino. Facendo delle ricerche online ha scoperto di quale specie si trattasse e ha ipotizzato che l’ape sia arrivata in Inghilterra nascosta in una delle valigie.
Il dipartimento per l’ambiente, fauna e flora inglese (Defra), ricevuta la segnalazione da parte della famiglia inglese, ha consigliato di catturare e uccidere l’insetto poiché potrebbe costituire una minaccia per le specie autoctone.
L’ape non è però certo rimasta ad aspettare la sua esecuzione ed è scappata: ora è caccia all’ape turca clandestina, ma sarà praticamente impossibile ritrovarla.
Il dibattito sui danni che l’insetto potrebbe causare è aperto. La British Beekeepers Association sostiene infatti che l’Osmia avosetta potrebbe riprodursi e devastare popolazioni native già in pericolo.
Tim Lovett, rinomato entomologo ed ex presidente dell’associazione, ha però fatto notare che un solo esemplare non può riprodursi, ed è molto improbabile che avvengano incroci con altre specie. Secondo Lovett il rischio che questa ape possa provocare danni è pari a zero.
Nel frattempo l’Agenzia per la salute degli animali e delle piante (APHA) sta eseguendo test sui bozzoli ritrovati dalla famiglia inglese per avere conferma che siano stati costruiti da un esemplare Osmia avosetta.
L’APHA continuerà a monitorare la situazione per assicurarsi che la specie alloctona non si diffonda e non trasmetta virus alle api autoctone e consiglia ai viaggiatori di controllare sempre con cura i propri bagagli prima di rientrare dall’estero.
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Tatiana Maselli