Nel solo stato del Rio Grande do Sul sono state trovate 400 milioni di api morte ma il problema sta interessando anche altre zone del sud del Brasile. Accusati di questa vera e propria strage sono ancora una volta i pesticidi.
Nel solo stato del Rio Grande do Sul sono state trovate morte 400 milioni di api ma il problema sta interessando anche altre zone del sud del Brasile. Accusati di questa vera e propria strage sono ancora una volta i pesticidi.
Inutile ricordare l’importanza delle api per l’ecosistema e la catena alimentare. In tutto il mondo questi insetti sono in pericolo per colpa dell’uomo e delle sue scelte sconsiderate, tra queste l’uso di alcuni pesticidi che danneggiano non solo le api ma anche le farfalle e altri insetti.
In Brasile la situazione delle api è davvero drammatica. 400 milioni sono gli insetti morti nel Rio Grande do Sul, 7 milioni a San Paolo, 50 milioni a Santa Catarina e 45 milioni nel Mato Grosso do Sul per un totale di oltre 500 milioni di insetti.
Le ricerche di laboratorio indicano i pesticidi, e in particolare quelli contenenti neonicotinoidi e fipronil (prodotti vietati in Europa), come la principale causa di morte per la maggior parte delle api brasiliane. Quasi tutte, infatti, presentavano tracce di fipronil.
L’uso di questi pesticidi che uccidono le api è aumentato negli ultimi tempi e la responsabilità è soprattutto dell’attuale presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, criticato più volte per le sue discutibili prese di posizione relativamente alle tematiche ambientali e sociali.
E’ stato proprio lui, infatti, ad eliminare le restrizioni sui pesticidi, nonostante l’opposizione degli ambientalisti che li hanno definiti dei veri e propri veleni.
Secondo Greenpeace, che cita l’indagine Unearthed, negli ultimi 3 anni sarebbero stati registrati in Brasile ben 193 diserbanti e pesticidi contenenti sostanze chimiche vietate nell’Unione europea (il 40% dei quali sarebbero “altamente o estremamente tossici”).
“La morte di tutte queste api è un segno del fatto che siamo stati avvelenati”, ha dichiarato Carlos Alberto Bastos, presidente dell’Associazione apicoltori del Distretto Federale del Brasile.
Mentre le morti di massa di api in Brasile sono avvenute quest’anno, il legame tra pesticidi e declino delle popolazioni di questi insetti è stato a lungo studiato. Una ricerca della Harvard University del 2004 ha scoperto che i pesticidi svolgono un ruolo chiave nell’uccidere la popolazione di api negli Stati Uniti.
Proprio negli Usa, gli apicoltori hanno perso 4 su 10 delle loro colonie di api nell’ultimo anno, rendendo lo scorso inverno il peggiore mai registrato. Ma anche nel resto del mondo non va tanto meglio. In Russia 20 regioni hanno riportato moria di massa di api e almeno un milione di insetti sono morti in Sudafrica nel novembre 2018 proprio a causa del fipronil.
Ci sono poi paesi come il Canada, il Messico, l’Argentina e la Turchia che hanno segnalato una strage di api negli ultimi 18 mesi.
Anche l’Europa, purtroppo, non è esente dal problema. Esiste anche nei paesi Ue, infatti, la possibilità di usare in agricoltura 2 dei 5 pesticidi neonici pericolosi per le api. Solo la Francia ha dato il buon esempio e li ha messi tutti al bando.
L’Italia purtroppo segue la scia del resto d’Europa permettendo l’uso di questi due pesticidi e anche del glifosato.
Sembra sempre più evidente che bandire i pesticidi dannosi in tutto il mondo sia di vitale importanza per impedire che le api scompaiano dal pianeta (e noi con loro!).
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Francesca Biagioli