Secondo l'Efsa il clorpirifos non soddisfa i criteri previsti dalla normativa per il rinnovo dell’autorizzazione d'uso e non può essere considerato sicuro.
Il prossimo gennaio scadrà il periodo di approvazione del clorpirifos, un pesticida accusato di interferire con il sistema endocrino e di causare disturbi dello sviluppo cognitivo nei bambini.
La Commissione europea sta valutando la domanda di rinnovo delle autorizzazioni da parte dei produttori e ha richiesto il parere scientifico di Efsa in relazione ai rischi per la salute umana.
L’Autorità per la sicurezza alimentare europea ha quindi esaminato i dati presenti in letteratura e gli studi epidemiologici sulla tossicità del clorpirifos, analizzando in particolare gli effetti tossici di questo insetticida sulla riproduzione e sullo sviluppo nei mammiferi.
In seguito alla review, l’Efsa ha rilevato l’assenza di valori di riferimento tossicologici, e questo rende impossibile valutare il rischio legato all’uso del clorpirifos e dei suoi derivati per consumatori, operatori, lavoratori e residenti.
Non potendo fissare un limite di esposizione sicuro per il pesticida, l’Efsa ha concluso che il clorpirifos non soddisfa i criteri previsti dalla normativa per il rinnovo dell’autorizzazione all’utilizzo nei Paesi dell’Unione Europea.
Diversi Paesi europei, tra cui Germania, Irlanda, Danimarca, Svezia, Finlandia, Lituania, Lettonia e Svezia hanno già messo al bando questo pesticida.
Visto il nuovo parere scientifico dell’Efsa, il divieto d’uso del clorpirifos potrebbe finalmente divenire realtà in tutta Europa a partire dal 2020.
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Tatiana Maselli