Henderson Island: il paradiso del Pacifico sommerso da 18 tonnellate di rifiuti di plastica

Era il paradiso del Pacifico e si è trasformata in un’isola di plastica. Parliamo di Henderson Island e delle sue spiagge che contengono oltre 18 tonnellate di plastica.

Era il paradiso del Pacifico e si è trasformata in un’isola di plastica. Parliamo di Henderson Island e delle sue spiagge che contengono oltre 18 tonnellate di plastica.

Era un atollo corallino incontaminato, ma grazie all’uomo si è trasformato in una vera e propria discarica. Nel Pacifico meridionale, gli scienziati marini studiano da tempo l’isola di Henderson, perché negli ultimi anni è risultata essere l’isola con la più alta densità di detriti antropici registrati nel mondo, il 99,8% dei quali è plastica.

La cosa assurda è che l’isola è disabitata eppure qui ci sono oltre 18 tonnellate di plastica, prova della catastrofe causata dall’inquinamento plastico marino proveniente dal Sud America o dalle navi di passaggio. Le sue spiagge, che nel 1988 erano diventate Patrimonio Unesco adesso ci sono circa 38 milioni i pezzi di plastica secondo i ricercatori dell’Università della Tasmania e dalla Royal Society, società che si occupa della protezione degli uccelli nel Regno Unito.

La maggior parte dei detriti, circa il 68%, non sono neppure visibili, 4500 oggetti per metro quadrato sepolti dalla sabbia a circa 10 cm di profondità. Nel giugno scorso, scienziati, ambientalisti e giornalisti hanno trascorso due settimane sull’isola per capire da dove arrivano questi rifiuti e l’unica spiegazione che si sono dati e che la spazzatura arrivi fin lì portata dalle correnti.

Da tempo, il conservatore marino Johnny Briggs ha preso a cuore la sorte di questa isola e ciclicamente organizza spedizioni di pulizia. Ma purtroppo si trova di tutto: contenitori, bottiglie d’acqua, cesti per biancheria, cannucce etc. Uno scenario davvero tragico che distrugge la biodiversità.

Leggi anche:

Dominella Trunfio

Fonte e foto

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook