Ritrovato a Velletri un sasso misterioso: è il calendario lunare più antico del mondo

Nei boschi di Velletri è stato scoperto il più antico calendario lunare del mondo: sembrava un semplice sasso ma nascondeva altro.

All’apparenza è un sasso come tanti, ma la verità è che nasconde un mistero senza precedenti. A trovarlo  per caso nel 2007 fu l’archeologo Flavio Altamura, durante una passeggiata con il suo cane nei boschi di Velletri, nel cuore dei Castelli Romani.

Gli sembrò strano quel ciottolo dalla forma arrotondata, con tre serie di incisioni lineari, dette tacche, lungo i tre lati, e decise di raccoglierlo mostrandolo a Margherita Mussi, insegnante di preistoria alla Sapienza, che lo identificò al volo come manufatto paleolitico.

A incuriosire i ricercatori furono proprio le 3 serie comprendenti rispettivamente 7,9/10 e 11 tacche, distanziate regolarmente e simmetricamente lungo ogni lato in modo da riempire tutto lo spazio disponibile da un’estremità all’altra. Per un totale di 27 o 28 incisioni con una distribuzione spaziale tale da far pensare proprio al ciclo lunare.

Gli studi portati avanti negli anni da Altamura sono giunti in effetti a questa conclusione, come riportato sulla rivista Journal of Archaeological Science: Reports. Altamura nel tempo si è infatti reso conto che il manufatto assomigliava in tutto e per tutto ai prototipi di calendari lunari descritti dalla letteratura archeologica.

E oggi la conferma, il sasso è il più antico calendario lunare del mondo, risalente addirittura a più di 10mila anni fa. Fu l’uomo, anzi probabilmente una donna, a realizzarlo per misurare il tempo tramite le fasi lunari. A dimostrazione che già a quel tempo l’essere umano era interessato a spingersi oltre, consultando l’universo.

Una scoperta archeologica davvero incredibile di cui andiamo molto fieri. Al momento il reperto è conservato nei depositi della Soprintendenza.

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Laura De Rosa

Fonte Sapienza e Photo Credit Sciencedirect

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