L’Indonesia vieterà il turismo sull’isola di Komodo

Il divieto ai turisti potrebbe essere esteso per più di un anno per trasformare l'isola in una zona di conservazione del drago di Komodo

Il governo indonesiano sta valutando di estendere il divieto ai turisti sull’isola di Komodo. L’Indonesia aveva infatti deciso di vietare le visite turistiche sull’isola per un solo anno, ma l’interdizione potrebbe essere portata avanti per almeno altri dodici mesi.

La chiusura dell’isola servirà a tutelare l’habitat del drago di Komodo, lucertola gigante a rischio che vive nell’arcipelago e l’estensione del divieto ha l’obiettivo di ridisegnare l’isola così che possa diventare una zona di conservazione di questa specie.

Nel Parco Nazionale di Komodo – area dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO – vivono più di 5.000 esemplari di questa lucertola chiamata drago di Komodo o varano di Komodo. Si tratta della lucertola più grande del mondo e può arrivare a misurare fino a tre metri in lunghezza. Il drago di Komodo è stata inclusa tra le specie vulnerabili dall’Unione internazionale per la conservazione della natura.

Il turismo di massa sull’isola di Komodo sta determinando un aumento dell’inquinamento del territorio, che a sua volta provoca perdita di biodiversità e distruzione dell’ambiente naturale del drago.
Inoltre i turisti spaventano i draghi di Komodo, tanto che sono state registrate aggressioni da parte delle lucertole verso le persone.

Vietando il turismo sull’isola sarà possibile ripristinare la flora e la fauna autoctone di Komodo, proteggendo l’ecosistema terreno e marino.

Con questa misura il governo intende anche recuperare le popolazioni di bufali e cervi diminuite a causa del bracconaggio e di cui il drago di Komodo si nutre.

L’interdizione non preoccupa i turisti, che potranno ancora ammirare i rettili sulle vicine isole di Rinca e Padar, anch’esse parte dal parco nazionale di Komodo, ma alcuni residenti dell’isola sono contrari al divieto poiché la perdita del turismo causerà loro perdite economiche e li priverà del loro sostentamento.

Per ripristinare l’habitat naturale del drago e ridisegnare l’isola per trasformarla in un territorio di conservazione di questa specie, il governo ha stanziato oltre 6 milioni di euro e, nonostante le opposizioni, intende procedere alla chiusura dell’isola che potrebbe durare oltre l’anno inizialmente previsto.

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Tatiana Maselli

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