Semi OGM potrebbero essere importati in Europa poiché la Commissione europea non ha previsto protocolli per i controlli sulle importazioni degli OGM 2.0
Una nuova generazione di alimenti OGM potrebbe essere importata dal Nord America in Europa: si tratta di semi di soia e di colza che potrebbero varcare i confini europei nonostante la normativa dell’UE vieti l’ingresso di organismi geneticamente modificati.
La Commissione europea ha infatti fermato i test su sui nuovi OGM, rendendo impossibili i controlli su mangimi e alimenti.
La denuncia arriva da Friends of the Earth Europe che ha pubblicato oggi alcuni documenti che provano l’assenza di protocolli europei relativi ai test sui nuovi OGM, noti come OGM 2.0.
Un anno fa la Corte di giustizia europea ha stabilito che gli OGM 2.0 sono regolamentati secondo la legislazione europea sulla sicurezza alimentare, dunque i semi di soia e colza devono essere sottoposti a verifiche e controlli periodici attraverso procedure armonizzate in tutti gli Stati membri.
La Commissione europea non ha però identificato metodi di prova su tali sementi e di conseguenza i governi non possono adempiere ai loro doveri legali.
Senza l’approvazione di protocolli, le autorità degli Stati membri non hanno modo di controllare e analizzare i semi di soia e di colza e questi prodotti potrebbero essere importati anche se contengono organismi geneticamente modificati illegali in Europa.
Secondo Friends of the Earth Europe l’agricoltura e il cibo europei sarebbero a rischio di contaminazione da OGM non autorizzati, così come l’ambiente e i cittadini che potrebbero essere esposti a prodotti geneticamente modificati.
Il pubblico e l’ambiente sono messi a rischio perché la Commissione europea non ha rispettato la legislazione dell’Ue e non ha sviluppato metodi di prova per nuovi alimenti geneticamente modificati. Bisogna impedire agli agricoltori di piantare casualmente semi geneticamente modificati in Europa e rassicurare i cittadini sul fatto che potrebbero star mangiando cibi GM non approvati e non testati – ha dichiarato Mute Schimpf di Friends of the Earth Europe.
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Tatiana Maselli