Cede la galleria costruita lungo la superstrada veneta a causa dei materiali scadenti e non conformi usati nella costruzione
È stato sequestrato il cantiere della Pedemontana veneta, in seguito alle intercettazioni telefoniche delle conversazioni avvenute tra i tecnici dei lavori.
Dalle intercettazioni sono emerse gravi irregolarità di cui i tecnici erano a conoscenza: nella costruzione dell’infrastruttura sono stati infatti utilizzati acciai di serie B, materiali non certificati e cemento non conforme.
Dalle conversazioni avvenute tra i tecnici e pubblicate da Il Fatto quotidiano, risulta chiaro che tutti sapessero che il cemento utilizzato era diverso da quello ordinato e che fossero a conoscenza della mancanza di certificazioni CE relative a tubi, barre, bulloni. Il materiale arrivava in cantiere e nessuno si preoccupava di verificare che fosse a norma.
Riguardo i tubi in PVC:
Si riscontra l’assenza della marcatura CE e la non conformità ai requisiti contrattuali che richiedevano una maggiore resistenza dei tubi da utilizzare per la costruzione della galleria rispetto a quelli ordinariamente impiegati nell’edilizia – come scrive il gip
La stessa cosa vale per i pozzetti in cemento:
anch’essi non certificati, provenienti da società per le quali vi è addirittura il concreto dubbio che non abbiano le certificazioni richieste, ovvero da fornitori considerati poco affidabili
Quando i tecnici si sono accordi della non conformità dei materiali utilizzati anziché interrompere i lavori, hanno cercato di nascondere le prove suggerendo di “far sparire i tubi dal magazzino” e proseguito l’attività mettendo a rischio la vita degli operai sul cantiere.
Dalle intercettazioni sono emerse anche le preoccupazioni dei lavoratori, in ansia per la loro incolumità, poiché si sono accorti che i materiali non erano adeguati.
Paure giustificate quelle degli operai, poiché a causa dell’utilizzo di materiali scadenti e non certificati ha portato al distacco della copertura in cemento e al cedimento strutturale della volta di una galleria tra Castelgomberto e Marlo: un lavoratore ha riportato la caduta di blocchi dal soffitto della galleria di dimensioni notevoli, fino a due metri quadri.
Le intercettazioni, ora agli atti della magistratura di Vicenza, coinvolgono quattro indagati – Luigi Cordaro, Fabrizio Saretta, Giovanni d’Agostino e Adriano Turso – e hanno portato alla chiusura del cantiere.
La Pedemontana veneta è una superstrada lunga circa 95 chilometri che, una volta conclusa, collegherà le città sorte ai piedi delle Prealpi venete.
Si tratta di una delle opere più grandi realizzate in Italia e ad oggi sono stati spesi 12 miliari di euro per la sua realizzazione, a fronte dei 2,3 previsti inizialmente.
I lavori sono iniziati nel 2012 e dovrebbero concludersi nel 2020. Lo scorso giugno sono stati aperti al traffico i primi sette chilometri.
In seguito alle intercettazioni telefoniche, il Gip ha imposto il fermo delle attività per evitare che accadano incidenti.
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Tatiana Maselli