Nuovi pneumatici da quelli usati abbandonati. Segnala anche tu se vedi una gomma abbandonata

Segnalate la presenza di PFU se vi capita! Anche gli pneumatici a fine vita non sono di certo un rifiuto, ma materiale da riciclare in tanti modi.

Vecchi pneumatici in giro? Come ci dobbiamo comportare se scoviamo siti in cui sono abbandonati pneumatici a fine vita? Non tutti sanno che le zone in cui ci sono PFU abbandonati, dai capannoni industriali alle aree dismesse fino alle coste, possono essere indicate su una piattaforma web, con tanto di mappa interattiva e dettagli sugli interventi già effettuati.

Si tratta del PFUZero, il progetto di EcoTyre, il Consorzio che gestisce proprio gli pneumatici fuori uso, il primo a livello nazionale di mappatura dei depositi abbandonati di PFU che contribuisce a ridurre il rischio di abbandono indiscriminato degli pneumatici nell’ambiente.

Ecco perché è necessario segnalarli: anche gli pneumatici a fine vita non sono di certo un rifiuto, ma materiale da riciclare in tantissimi modi. Costituiscono di fatto una tipologia di rifiuto cosiddetta “permanente”: se lasciata in natura e in mare necessita di centinaia di anni per degradarsi completamente, ma se gestita in modo corretto, invece, è riciclabile al 100%.

Con la www.pfuzero.ecotyre.it è così possibile individuare, attraverso le segnalazioni di enti locali, associazioni e cittadini, tutti i posti in cui vengono lasciati illegalmente gli PFU.

Secondo i dati, nel 2018 le missioni di raccolta straordinaria, che tra l’altro risultano gratuite per le amministrazioni locali, sono state più di 40 e hanno permesso di avviare al corretto recupero quasi 300mila kg di PFU. In circa 6 anni sono state raccolte circa 2 milioni di gomme con oltre 150 interventi straordinari in tutta Italia. Un bellissimo modo, questo, anche per promuovere attività di sensibilizzazione e di educazione ambientale con l’obiettivo di diffondere la cultura del corretto recupero degli PFU tra i cittadini e gli operatori.

“Il 2018 è stato un anno particolarmente importante per il nostro Consorzio – ha detto Enrico Ambrogio, Presidente di EcoTyre – perché, oltre ad ottenere risultati operativi sicuramente positivi e a raggiungere tutti gli obiettivi di raccolta, abbiamo concluso la fase iniziale del progetto “da Gomma a Gomma” che cambierà radicalmente il modo in cui si pensa al recupero e al riutilizzo degli PFU. Questo ci spinge a lavorare con ancora più impegno nelle nostre attività quotidiane. I risultati raggiunti ci confermano una delle realtà che hanno fatto dell’economia circolare una prassi concreta. Ringrazio lo staff, i soci e i fornitori per l’impegno che ci hanno messo e mi auguro che con il loro supporto potremo fare ancora meglio in futuro”.

E una volta recuperati i PFU, che si fa?

La maggior parte delle gomme giunte a fine vita viene triturata generando il cosiddetto “granulato di gomma”, un materiale di riciclo riutilizzabile per diversi usi come i fondi stradali e le superfici sportive, per l’isolamento o per l’arredo urbano.

Grazie al progetto da Gomma a Gomma, inoltre, è stato realizzato il primo pneumatico verde contenente il 20% di gomma riciclata, devulcanizzata e derivante dal trattamento di PFU raccolti. Si tratta di “pneumatici verdi”, sottoposti ad un test comparativo per valutare le differenze esistenti tra le due tipologie di copertone: quelli tradizionali e quelli contenenti gomma riciclata.

Per un anno, 20 camion di 5 modelli diversi hanno percorso un totale di quasi 1,5 milioni di chilometri in giro per l’Italia utilizzando pneumatici a mescola standard e a mescola riciclata, derivata dalla triturazione degli PFU, in condizioni di grande stress e carichi completi fino a 44 tonnellate. Ebbene, i nuovi pneumatici verdi hanno subito un grado di usura praticamente identico a quello dei copertoni prodotti tradizionalmente.

PFU Zero sulle coste italiane

Nel progetto più ampio PFU Zero rientra anche l’iniziativa di raccolta sulle coste italiane. https://www.ecotyre.it/comunicazione/news/al-pfu-zero-sulle-coste-italiane-0

Con la collaborazione di Marevivo onlus, infatti, EcoTyre ha avviato anche la sesta edizione di PFU Zero sulle coste italiane, la campagna di sensibilizzazione e di raccolta e recupero di PFU abbandonati in mare e a terra. Dopo Sorrento, Gaeta, Milazzo, Caterina di Nardò, il viaggio di PFU Zero sulle coste italiane ha in programma ancora Pantelleria, martedì 16 luglio, e Lampedusa alla fine di settembre.

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Germana Carillo

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