Il governo indiano sta per sfrattare 8 milioni di indigeni che vivono nelle foreste (e intanto spara a vista)

Akash Orang è un bambino indigeno di 7 anni. È stato reso permanentemente invalido dai colpi di arma da fuoco sparati da una guardia nel Parco Nazionale di Kaziranga. Nel parco, infatti, vige la politica dello sparare a vista.

Proprio sparare a vista sugli indigeni è la politica sostenuta dal nuovo Ministro indiano per l’Ambiente e le Foreste, che ora sta preparando in India uno dei peggiori attacchi mai messi in campo prima contro gli indigeni: 8 milioni abitanti della foresta rischiano lo sfratto.

Gli stati e il Ministero agli Affari indigeni si stanno confrontando proprio in queste ore sull’ordine di sfratto emesso lo scorso febbraio dalla Corte Suprema contro milioni di persone che si erano viste rifiutare il riconoscimento dei diritti territoriali. La prossima udienza della Corte Suprema sarà il 24 luglio, quando la corte potrebbe confermare l’espulsione di queste milioni di persone.

La misura è contenuta in una nuova legge che include:

– un imponente programma di militarizzazione delle foreste e delle riserve delle tigri indiane, con migliaia di funzionari regolarmente armati.
– per i funzionari del Dipartimento Forestale, il diritto di sparare alle persone per “prevenire” danni alla foresta godendo in sostanza di immunità giudiziaria.
– la concessione ai funzionari forestali del diritto di sparare, cercare, confiscare beni e arrestare cittadini, mentre l’onere di provare la propria innocenza sarà a carico dell’accusato.
– l’indebolimento del “Forests Rights Act”, una importante legislazione che ha cercato di rimediare alle storiche “ingiustizie” verso i popoli indigeni dell’India. I governi statali potrebbero essere autorizzati ad ignorare i diritti forestali nel nome della conservazione.

“La premessa su cui si fonda questa sentenza, che tratta i popoli indigeni come illegali residenti della foresta, è sbagliata” ha commentato la Relatrice speciale ONU per i diritti dei popoli indigeni criticando la decisione della Corte Suprema. “I popoli indigeni sono i proprietari delle loro terre e delle loro foreste.”

Nel frattempo, gli indigeni continuano a morire: solo nel Parco Nazionale di Kaziranga negli ultimi tre anni sono morte 50 persone, oltre alla menomazione del bambino di 7 anni.

Gli abitanti delle terre ancestrali però sono determinati a rimanere: non vogliono lasciare la loro foresta.

Phot Credit Cover © Survival

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