Alberi sempre più vittime della cementificazione e del rinnovo del manto stradale delle città, tanto da arrivare a parlare di una vera e propria strage.
Alberi sempre più vittime della cementificazione e del rinnovo del manto stradale delle città, tanto da arrivare a parlare di una vera e propria strage. Pini, lecci, perfino pioppi ed eucalipti vengono tagliati preventivamente, per scongiurare eventuali pericoli.
Centinaia di segnalazioni e proteste da tutta Italia. Ma da Nord a Sud l’andazzo delle piccole e grandi metropoli sembra lo stesso: gli alberi vengono tagliati, anche se non sono malati perché si deve rinnovare il manto stradale o creare restringimenti e rotatorie.
Tanti lettori ci hanno segnalato anomalie, come dimenticare i pini di Napoli tagliati in via Gramsci, le centinaia di alberi abbattuti a Roma e ancora in Calabria dove non sono stati salvati neanche dei platani monumentali?
Ricordando per giunta che i cosiddetti alberi monumentali sono tutelati dalla legge 10 del 2013 in quanto hanno valore paesaggistico, storico, culturale e naturale. Molto spesso, si interviene sulle radici indebolendo l’albero.
Strage di alberi in città, cosa puoi fare tu
Il Comune sta tagliando alberi secolari e di notevole importanza. Cosa posso fare? Ce lo spiega il Coordinamento nazionale Alberi e Paesaggio onlus, l’organizzazione no-profit per la tutela di alberi, foreste, giardini e paesaggi, per la divulgazione scientifica e culturale e per l’educazione ambientale.
Dice Conalpa, bisogna accertarsi prima di tutto che si tratti di alberi protetti da leggi regionali o regolamenti comunali del verde oltre ad avere un notevole valore storico-culturale. Capire se c’è il parere di un agronomo sul fatto che l’albero è stato schedato come malato o pericoloso per l’incolumità pubblica.
Se l’albero non è ritenuto pericoloso si può intervenire con un’altra relazione di un agronomo o forestale che deve testimoniare con dati alla mano che gli alberi sono sani e non vanno abbattuti.
“Se gli alberi sono sani e il taglio non viene fermato nonostante le segnalazioni a Forestale e organi competenti, si può procedere con un esposto alla Procura della Repubblica allegando tutta la documentazione possibile facendosi appoggiare da più associazioni ambientaliste e comitati di cittadini”.
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Dominella Trunfio