Questa fiaba è proprio bella! Anzi… MAGICA!
Dedicata a tutti i bambini… ma anche ai grandi che hanno ancora paura del BUIO!
Buona fiaba a tutti…
Un violento temporale svegliò Rich nel cuore della notte e tutto divenne buio all’improvviso. Rich aprì gli occhi, ma da qualunque parte guardasse era tutto nero, ma così nero che li richiuse subito.
Si nascose sotto le coperte e si raggomitolò stringendosi le braccia intorno al corpo. Ricordò che un giorno a scuola si era divertito molto a giocare con il buio, esisteva sì “il buio pesto” e chi “barcollava nel buio”, ma c’era anche chi era “tenuto al buio”, oppure chi faceva “i salti nel buio”… La maestra aveva fatto sorridere tutta scolaresca con quell’allegra e simpatica filastrocca! Così provò ad addormentarsi, ma il pensiero di quel nero non gli lasciò prendere sonno.
Rich si sentiva avvolto, inghiottito, risucchiato con il letto, la stanza, l’intera casa e tutti i suoi sogni dalla notte.
Sbirciò da sotto le coperte in cerca della luce, tossì per svegliare qualcuno, ma la stanza era tutta immobile e silenziosa. Si udiva solo il rumore della pioggia battere con un TIC-TAC intermittente contro i vetri. – Manu, Manu… – chiamò sottovoce timoroso persino di ascoltare la sua voce. Rimase qualche istante con l’orecchio in attesa di un segnale, ma la sorellina non rispose. Forse il buio l’aveva già portata via e così avrebbe fatto anche con gli altri e lui sarebbe rimasto solo? Doveva fare qualcosa, proteggerli! Velocemente scivolò dal letto e raggiunse ginocchioni lo scrittoio.
Tastò con le mani sul piano del tavolo, cercò di qua e di là, poi afferrò la scatola dei colori. In tutta fretta aprì un tubetto, lo schiacciò, vi immerse la setola di un pennello e con la punta grondante di colore diede la prima pennellata nel buio. Era l’azzurro! Rich affondò nuovamente il pennello nel tubetto e colorò fin quando non finì.
Poi ne cercò un altro e riempì il buio che era rimasto con larghe e profonde pennellate verdi. Tra una passata e l’altra, per coprire il nero che era rimasto, disegnò macchie di fiori rossi, arancio, blu e bianchi. L’ultimo tubetto era il giallo.
Rich salì sulla sedia dello scrittoio e colorò un sole grande, caldo ed alto, fin quando il giallo non finì. Svuotò tutti i tubetti, mise colori dappertutto, riempì ogni angolo buio e nero della stanza, dipinse persino maglietta e calzini con i colori della sua squadra del cuore. Infine con le mani pasticciate si pulì nell’azzurro e tracciò il profilo di un arcobaleno dalle mille sfumature colorate.
Ora la stanza era un magico bazar di sogni e di colori. Rich stanco e abbagliato dalla luce, si stropicciò gli occhi, ritornò a letto e si addormentò tra il caldo tepore delle coperte.
Dedicata a tutti i bambini… ma anche ai grandi che hanno ancora paura del BUIO!